L’ultima intervista di Paolo Maldini a Radio Serie A ha fatto e continua a far discutere. Prima per i temi trattati, da Berlusconi ai complimenti all’Inter per lo scudetto, e ora per la censura da lui stesso denunciata. L’ex capitano del Milan, infatti, ha fatto pervenire all’Ansa una nota del suo legale, l’avvocato Danilo Buongiorno: “A fronte della nota censura alla propria intervista presso Radio serie A (ovvero la Radio Tv ufficiale della Lega serie A calcio) dello scorso 9 maggio, comunica di avere già incaricato” il suo difensore “per la propria tutela da tali gravi comportamenti ingiustamente subiti”. La Lega Serie A, direttamente chiamata in causa, ha subito ribattuto bollando la notizia di una censura dell’intervista come “falsa“.

Il caso – L’intervista realizzata da Maldini con il giornalista Alessandro Alciato era uscita lo scorso 9 maggio, poi eliminata dal canale YouTube e successivamente ripubblicata. In relazione a questa mossa l’avvocato dell’ex giocatore e dirigente rossonero ha fatto sapere che “a nome e per conto del Sig. Paolo Maldini, diffida chiunque dalla reiterazione di tali comportamenti e si riserva, se del caso, ogni azione a tutela del proprio cliente”. Il tutto “a difesa del diritto fondamentale di libertà di espressione“. Lo stesso Alciato nei giorni scorsi aveva pubblicato una storia su Instagram denunciando “pressioni per non mandare in onda” l’intervista. Successivamente era arrivato anche un messaggio di solidarietà a Maldini: “La tua libertà di pensiero fa sempre la differenza”, aveva scritto il giornalista. Insieme i due avevano toccato vari argomenti, dal 20esimo scudetto nerazzurro al ruolo di un dirigente nel calcio moderno. Nessun riferimento esplicito tuttavia al Milan, dopo che il rapporto tra Maldini e l’attuale proprietà si è chiuso bruscamente a giugno scorso. La bandiera rossonera è stata licenziata in tronco da Gerry Cardinale, che di fatto ha affidato pieni poteri a Giorgio Furlani.

La replica – La Lega Serie A si è attivata immediatamente per contrastare l’ipotesi di una censura: “Precisiamo che la notizia diffusa è falsa in quanto l’intervista integrale è stata trasmessa due volte sulla radio il 9 maggio e, fin da subito, la sbobinatura completa della stessa è stata inviata a tutte le redazioni giornalistiche perché ne avessero piena contezza. Non corrisponde al vero neanche la circostanza che sarebbero state fatte pressioni per non mandare in onda l’intervista, come è facile verificare visto che la pubblicazione dipende solo dalla Lega stessa“, si legge in una nota. Dopodiché è stato chiarito il motivo dell’improvvisa sparizione dell’intervista, riconducibile a degli insulti di troppo: “A seguito di molti commenti negativi, anche al protagonista dell’intervista, la Lega Serie A, in totale autonomia editoriale e in ossequio a una prassi tipica nella gestione dei canali social e normalmente adottata in passato per circoscrivere analoghi sentimenti negativi, ha posto la suddetta intervista in modalità ‘non in elenco‘. Non appena si sono attenuate le polemiche, l’intervista è tornata accessibile sul canale ufficiale YouTube della Lega dove ancora oggi può essere visionata integralmente“.

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