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Antonio Ricci: “I gioielli della Fagnani? Non sei una belva, sei una merla col collare. Alla Ferragni non basta un milione di euro per l’integrità”

Il papà di "Striscia la Notizia" commenta la stretta attualità

di Giuseppe Candela
Antonio Ricci: “I gioielli della Fagnani? Non sei una belva, sei una merla col collare. Alla Ferragni non basta un milione di euro per l’integrità”

“Pensavo che prima o poi sarebbe finita e, invece, ce n’è sempre una, ci si diverte. Questo è un periodo florido: Vannacci, Fassino, Fagnani, non ci si annoia mai“, scherza Antonio Ricci in un’intervista rilasciata al settimanale Chi. Il papà di Striscia la notizia analizza la realtà con ironia e commenta i casi del momento, a partire dalla presunta pubblicità occulta di gioielli da parte di Francesca Fagnani, evidenziata proprio dal tg satirico: “A me la Fagnani sta simpatica, anche se fa di tutto per non esserlo, e la trovo molto brava. Ritengo da sempre che la tv non sia una finestra sul mondo, ma sul mercato, e voglio dimostrarlo. Soprattutto se in una trasmissione che si considera controcorrente e disinibita come Belve ci sono messaggi pubblicitari nascosti, che vengono triangolati con i social: la Fagnani indossa i gioielli senza citare il brand, perché non può, allora il brand, sui suoi canali, la ringrazia per averli indossati e lei mette ‘mi piace’“.

“Ma non lo dico io, lo dice l’Ordine dei giornalisti. I giornalisti non possono fare pubblicità. E lei non può farlo, anche se dice di non trarne vantaggio. L’ho fatto con Lilli Gruber e non posso farlo con lei? Ci raccontano un sacco di favole, conosco questo mondo e c’è sempre qualcuno che trae vantaggio, può essere anche che uno crei vantaggio ad altri senza saperlo, ma allora non sei una ‘belva’, sei una ‘merla’ con il collare (ride, ndr) – insiste Ricci che ipotizza – Lo stesso meccanismo, la stessa identica cosa” anche per il discusso caso John Travolta con le scarpe sponsorizzate a “Sanremo 2024”.

E ancora: “In natura, quando una belva sa di non avere scampo, può fingersi morta. In questo modo chi la sta attaccando non avrebbe più motivo di insistere. Invece il suo istinto protervo la porta a dibattersi, a cercare di ferire, di dare le unghiate e a scrivere una lettera indirizzata a me, a Dagospia e a tutti i quotidiani in cui dice che affermo il falso. E vuoi che non risponda? Non c’è astio, a me interessa solo vedere se è possibile che abbia fatto pubblicità occulta. Lei è spiritosa, intrigante, sveglia e resta ancora più esplosivo il fatto che non si renda conto di essere stata messa nel mezzo o che tenti di farcelo credere”.

Il papà di Striscia la notizia non risparmia nemmeno Chiara Ferragni, travolta dal Pandoro-Gate: “Non c’è niente che ti faccia più male di quello che ti fai da solo, c’è un autolesionismo dovuto all’accecamento. Il successo ti porta a pensare di poter fare qualunque cosa e di portartela sempre a casa. A Chiara Ferragni ha fatto più male chi l’ha denunciata per il pandoro o il video in cui lei stessa in tuta parla di un errore di comunicazione? Devi pensarci prima, se non sei obnubilato dici: ‘Io, comunque, devolvo subito una cifra all’ospedale, poi vediamo come andrà la vendita dei pandori’, non sto ad aspettare la decisione dell’Antitrust. Perché se lo fai solo dopo essere stata sanzionata, non basterà nemmeno un milione di euro per ricomprarti l’integrità“.

Dal prossimo settembre Ricci sfiderà ancora una volta Amadeus, ma questa volta su nuova Rete: “Ha fatto bene come ha fatto bene Fabio Fazio. Se non ti senti a tuo agio e vuoi sperimentare cose nuove non vedo perché tu non lo possa fare, è il libero mercato. Ma non vedo dietrologie, non ci sono martiri”. E sul clima pesante che si respira in Rai e sull’ingerenza della politica l’autore ricorda che “c’è sempre stato, ne sono testimone dai primissimi tempi, quando facevo Fantastico con Beppe Grillo“.

Alla conduzione di Striscia la notizia sogna Fiorello (“C’è un patto antico, e cioè che prima o poi verrà a condurre Striscia”) e nel corso dell’intervista al settimanale Chi ricorda anche Silvio Berlusconi: “È stato un personaggio che ha riempito la testa degli italiani, ha fatto cose da Milano 2 alla televisione commerciale. Non ci sentivamo quasi mai, ma quando avevo il Covid mi chiamava tutti i giorni e mi dicevo: ‘Pensa, con tutti i cavoli che ha, trova il tempo di chiedermi tutti i giorni come sto’. Ma voglio ricordarlo con una frase che disse: ‘Il bene vince sempre sul male, tranne nel caso di Ricci'”. Anche se sulla sua fama diabolica ora confessa: “Io mi considero santo. C’è da dire, però, che anche il diavolo si considera santo. I miei bersagli? Sono sicuro che me li mandi Dio…”.

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