Scintille a L’aria che tira (La7) dopo le parole pronunciate dal leader del M5s Giuseppe Conte sugli arresti in Liguria e in particolare del presidente della Regione ligure Giovanni Toti, accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari a doveri d’ufficio, nonché di corruzione elettorale. Giuseppe Conte, a riguardo, ha ribadito l’esistenza di un problema riguardante la questione morale in politica e la legalità, scatenando il dissenso di Laura Castelli, già viceministra dell’Economia nei due governi Conte e in quello presieduto da Draghi, ex parlamentare del M5s, poi passata nel partito-flop di Luigi Di Maio, Insieme per il futuro, e infine nel movimento fondato da Cateno De Luca, Sud chiama Nord, di cui è portavoce dallo scorso anno e per il quale si candida alle prossime elezioni europee.

“La gente si è stufata di andare a votare per l’incoerenza dei politici – afferma Castelli – Parlo dell’incoerenza di uno come Conte che oggi, come ieri per la Puglia, parla di questione morale ma fa votare ai suoi la fiducia a Michele Emiliano. Ecco, la gente si stanca”.
Castelli si riferisce alla mozione di sfiducia presentata dai consiglieri regionali di centrodestra contro il presidente Michele Emiliano e alle distanze prese da Giuseppe Conte, che due giorni fa proprio a Bari ha dichiarato: “Il M5s non si presterà mai a iniziative strumentali del centrodestra, che fa bene a non alzare la testa e a non dare lezioni a nessuno. Potrei fare l’elenco dello scambio politico-mafioso che riguarda le amministrazioni di centrodestra in tutta Italia“.

Interviene il conduttore David Parenzo, che ricorda all’ex grillina: “Castelli, guardi che Emiliano non è indagato, eh”.
“Lo so – risponde Castelli – Però Conte ha parlato di questione morale per la città di Bari, ha ritirato i suoi assessori dalla giunta e oggi dà la fiducia. E allora la questione morale c’è o non c’è?”.
“Lei ha ragione ma c’è una differenza sostanziale – replica il giornalista- altrimenti facciamo un mischione”.
“La differenza sostanziale è che la gente non è scema – ribatte l’ex deputata del M5s – Certo che le due storie sono diverse ma la gente non è scema e Conte ha fatto lo stesso discorso sulla questione morale. Ecco perché la gente non va più a votare”.

Castelli, alle cui spalle campeggia il suo partito che raccoglie ben 19 simboli di movimenti, ripete più volte il suo assunto su Conte, suscitando l’insofferenza del giornalista Sergio Rizzo: “Ma quale incoerenza, su? Lei stava nel M5s e adesso sta con Cateno De Luca“.
“E non si può continuare a fare politica? – rilancia Castelli – Guardi, vuole sapere quanti soldi ho restituito volontariamente?”.
“Va benissimo tutto ma non può parlare di incoerenza- ribatte Rizzo – La gente non va a votare perché vede i candidati nelle liste. E pretendiamo pure che la gente li voti?“.

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