L”inflazione italiana si porta ad aprile all0 0,9%, dall’1,2% che aveva caratterizzato marzo. L’Istat scrive nelle sue stime preliminari che “La lieve decelerazione risente della dinamica tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (-13,9% da -10,3%) e dei servizi relativi ai trasporti (+2,9% da +4,5%). In leggero rallentamento anche gli alimentari (+2,6% da +2,7%). Di contro, gli energetici regolamentati mostrano una decisa ripresa tendenziale (+0,8% da -13,8%), nonostante il calo congiunturale (-8,2%)”. Scende anche il sottoindice “carrello della spesa”, ovvero focalizzato su alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona, che si porta al 2,4%, dal 2,6% di marzo. L’inflazione acquista per il 2024 (cioè l’inflazione che si avrebbe ipotizzando se l’indice rimanga al medesimo livello dell’ultimo dato mensile disponibile nella restante parte dell’anno) è ora pari a +0,6% (+0,5% marzo). Nell’intera zona euro il carovita si colloca al 2,4%, invariato rispetto a marzo. In Francia l’inflazione registra un rallentamento e si attesta al 2,2%, rispetto al 2,3% di marzo. In Germania è stabile al 2,2%.

L’Istat ha diffuso oggi anche i dati sull’andamento delle retribuzioni nel periodo gennaio-marzo 2024, dove si registra un incremento del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’indice delle retribuzioni contrattuali orarie nel solo mese di marzo 2024 segna un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente e del 3% rispetto a marzo 2023. Lo comunica l’Istat nell’aggiornamento flash su Retribuzioni e Contratti. L’aumento tendenziale delle retribuzioni è stato del 4,7% per i dipendenti dell’industria, del 2,6% per quelli dei servizi privati e dell’1,6% per i lavoratori della pubblica amministrazione. I settori che presentano gli aumenti tendenziali più elevati sono: legno, carta e stampa (+8,5%), credito e assicurazioni (+7,1%) e settore metalmeccanico (+6,1%). L’incremento è invece nullo per farmacie private, pubblici esercizi e alberghi, telecomunicazioni, ministeri, forze dell’ordine, forze armate e attività dei vigili del fuoco. L’incremento media delle buste paga segna un lieve recupero del potere di acquisito delle buste paga italiane, falcidiate da due anni di incrementi pressoché nulli a fronte della cavalcata dei prezzi al consumo.

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