Definire qualcuno “neonazista nell’anima” a mio avviso è, a tutti gli effetti, un’interpretazione psicologica. Non si bolla con questa frase un comportamento o una persona come neonazista, ma si afferma che, anche senza rendersene completamente conto, i suoi discorsi, gli atteggiamenti, la postura e le decisioni fanno trasparire un sottofondo nascosto.

In psicologia l’interpretazione riguarda soprattutto la branca psicoanalitica. Si tratta di un tentativo che il terapeuta attua di trasformare nel paziente qualcosa di inconscio in conscio. Attraverso l’atto interpretativo si rende evidente al paziente quali siano le sue pulsioni profonde, nascoste, di cui lui non ha coscienza, per fare in modo che possa accettarle a livello cosciente e liberarsene.

Quando insegnavo agli specializzandi in psichiatria paragonavo questo atto all’attività del chirurgo che, attraverso il bisturi, incide la superficie corporea del paziente, facendo emergere qualcosa di interno che fa soffrire il malato, con il fine di estirparlo. Nessun chirurgo si sognerebbe – se incontra un signore per la strada che ha un vistoso bozzo – di estrarre il bisturi e toglierlo lì seduta stante. Occorrono la sala operatoria e l’anestesia.

Allo stesso modo è opportuno che nessuno psicologo faccia interpretazioni in luoghi non idonei, ma inserisca la sua attività interpretativa nelle sedute in cui si è instaurata una alleanza terapeutica col paziente ed esiste una continuità di cura. Solo in questo contesto il paziente non si sentirà ferito e potrà affrontare il trauma del disvelamento.

Se la mettiamo in questi termini e se l’interpretazione fosse stata rivolta alla signora Meloni, male avrebbe fatto il prof. Canfora a interpretarla, in quanto lei non gli aveva conferito il ruolo di suo psicologo e non esisteva una forma di alleanza terapeutica fra i due. Il prof Canfora ha però proferito questa interpretazione del comportamento politico della allora candidata di fronte ad alcuni studenti. Quindi la sua attività interpretativa non era rivolta alla deputata Meloni, ma agli studenti.

Il prof Canfora in questo modo disvelava agli studenti e a coloro che ascoltavano, attraverso i giornali, le sue parole il significato profondo, inconscio, delle proposte politiche di una candidata che si accingeva a richiedere il loro voto per governare il paese.

L’interpretazione, che rappresentava il suo punto di vista, serviva a rendere coscienti gli studenti del fatto che quella candidata cercava di solleticare l’inconscio collettivo del popolo per ottenere consenso, facendo emergere le pulsioni neonaziste presenti in ognuno di noi.

Perché il messaggio nazista ha avuto così tanto successo? L’idea ultranazionalistica, il razzismo, l’omofobia, la discriminazione della donna, l’avversione del diverso fanno parte del profondo dell’animo degli uomini che si rifugiano in queste facili scorciatoie presenti nel loro inconscio ogni qualvolta si sentono in difficoltà. La ricerca di un capo assoluto e assolutista che promette di risolvere con una bacchetta magica tutti i problemi consentendo alla “nostra razza”, al nostro gruppo particolare, di dominare gli eventi è un’idea radicata nell’inconscio di ogni uomo. Si tratta di un riflesso ancestrale che, in termini evolutivi, serve nei momenti di grande tensione e difficoltà.

Di fronte a un pericolo imminente ognuno di noi, probabilmente, farebbe cose che razionalmente, in uno stato di tranquillità, rifiuterebbe, come aggredire qualcuno o salvare se stesso, lasciando morire qualcun altro. Solleticare le parti neonaziste che sono nelle nostre anime è un modo per ottenere consenso.

Anche in queste elezioni europee alcuni famosi candidati solleticano queste parti che rappresentano una sorta di prolungamento inconscio dell’istinto di conservazione. Definire il diverso da noi come malato, causa della trasformazione del mondo in una direzione sbagliata, è un modo per trovare un appiglio, per far emergere il nostro inconscio nazista. Hitler ebbe un consenso oceanico proprio perché sapeva, in un’epoca di forti difficoltà, convogliare tutta la rabbia inconscia del popolo verso alcune minoranze.

Non voglio entrare in questioni giuridiche che non conosco. Da un punto di vista psicologico, indubbiamente, il prof Canfora ha ferito la candidata Meloni, interpretandola senza il suo permesso. Però, sempre da un punto di vista psicologico, ha permesso agli studenti che lo ascoltavano di capire quali meccanismi inconsci vengono solleticati durante una campagna elettorale per ottenere i favori dei votanti.

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