Le polemiche intorno alla questione Scurati, dopo l’annullamento – dalla sera alla mattina – di un suo monologo sul 25 aprile, l’antifascismo e il Governo Meloni, non si placano. Dopo l’insurrezione di opposizioni e intellettuali, che si sono scagliati contro il governo e la gestione della nuova governance della Rai, e dopo che la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta sui suoi social con alcune frecciatine sul possibile compenso per Scurati, a seguire la scia di accuse e critiche ci ha pensato Maurizio Gasparri, attuale capogruppo di Forza Italia al Senato, che, non pago di aver accusato a sua volta l’autore del bestseller e premio Strega M. Il figlio del secolo di farsi pagare per parlare di Resistenza e libertà di parola, su X ha risposto piccato a un utente (un account satirico molto seguito, “Il Grande Flagello”, insultando la madre dell’interlocutore. Quest’ultimo aveva commentato il tweet del senatore ricordando le sue performance con le carote in commissione di Vigilanza Rai, una specie di show fatto durante un’audizione di Sigfrido Ranucci, il conduttore di Report.

Meloni aveva commentato l’accaduto riportando la versione secondo cui la Rai si era semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro per un minuto di monologo, ma Scurati e Bortone – la conduttrice del programma ‘vittima’ del taglio editoriale – hanno negato questa versione, spiegando che l’accordo era già stato trovato e il contratto concluso ben prima che la dirigenza della Rai decidesse di cancellarlo senza fornire giustificazioni. Una spiegazione che non è però bastata a placare le reazioni polemiche della destra al governo, secondo cui, evidentemente, il lavoro culturale non merita un tale compenso.

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