Quanto è difficile parlare di mafia in Europa? Il ruolo delle istituzioni, i diversi approcci legislativi e anche il differente coinvolgimento dell’opinione pubblica di fronte alle mafie nei diversi Paesi europei. Si è discusso di questo in un panel della seconda giornata del Festival internazionale dell’antimafia “L’impegno di tutti”, organizzato da Wikimafia all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano. A intervenire Fabrice Rizzoli, docente di Geopolitica della criminalità alla Sciences Po, istituto di studi politici di Parigi, e l’avvocato e dottorando Lums Andrea Matttarella.

Rizzoli ha raccontato l’impegno in Francia della sua associazione Crim’Halt, che dopo tanti anni di battaglie e campagne di sensibilizzazione ha raggiunto l’obiettivo di dotare il Paese di una legge per l’uso sociale dei beni confiscati alla mafia. Una conquista ispirata alla legislazione italiana e portata avanti dal basso dagli attivisti dell’associazione. Ma l’impegno continua per sensibilizzare sempre più l’opinione pubblica – con tanto di visite in Italia nelle varie realtà antimafia – e per chiedere al governo francese sempre più interventi per provare ad allineare la legislazione antimafia della Francia a quella italiana.

Un fenomeno, quello mafioso, spesso sottovalutato sia dalla politica che dall’opinione pubblica di molti paesi dell’Unione europea per questo l’avvocato Andrea Matttarella ha puntato i riflettori sulla necessità di adeguare gli strumenti normativi europei seguendo l’esempio italiano per affrontare in maniera organica la criminalità organizzata sempre più internazionale e globalizzata.

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