“Ci stiamo pensando”. Così il presidente statunitense Joe Biden ha risposto ad una domanda dei giornalisti al seguito alla Casa Bianca sulla richiesta dell’Australia di lasciare cadere le accuse contro Julian Assange. Il giornalista e fondatore di WikiLeaks si trova ancora in Gran Bretagna, dopo che l’Alta Corte di Londra che ha dato il via libera all’istanza della difesa per un ulteriore, estremo appello “limitato” ad alcuni punti di fronte alla giustizia britannica contro la consegna alle autorità americane. Gli Usa chiedono infatti l’estradizione di Assange per sottoporlo ad un processo in cui rischia fino a 175 anni di carcere.

Gli Stati Uniti danno la caccia ad Assange da quasi 15 anni per aver diffuso documenti riservati del Pentagono e del Dipartimento di Stato contenenti non poche rivelazioni imbarazzanti. Nella sentenza di 66 pagine, inoltre, i giudici hanno anche chiesto al governo di Washington di fornire entro tre settimane ulteriori garanzie sul fatto che, se estradato, i diritti del giornalista accusato di spionaggio saranno rispettati. E, soprattutto, che non rischierà la pena di morte. Il caso è stato aggiornato nelle corti inglesi al prossimo 20 maggio.

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