Mesi di richieste e alla fine l’ad di Stellantis, Carlos Tavares, dice sì. Alla vigilia del primo sciopero unitario del settore auto a Torino negli ultimi 15 anni, il numero uno del gruppo franco-italiano incontra i sindacati nazionali. Il faccia a faccia ci sarà mercoledì, quando Tavares è atteso nel capoluogo piemontese per l’inaugurazione del nuovo reparto di produzione delle trasmissione eDct. Quarantotto ore dopo, i metalmeccanici scenderanno in piazza per chiedere il rilancio di Mirafiori e assicurazioni su tutta la filiera dell’automotive che in Piemonte occupa decine di migliaia di persone.

L’amministratore delegato di Stellantis è stato ripetutamente chiamato in causa dai sindacati nel corso degli ultimi mesi a causa della sua assenza ai tavoli ministeriali sul settore auto, mentre in Francia è solito presenziare ai vertici con il governo. Anche la scorsa settimana non si era visto né all’incontro su Melfi né a quello su Mirafiori, provocando l’irritazione della Fiom-Cgil che aveva ribadito la richiesta di una sua convocazione a Palazzo Chigi perché “i tavoli senza l’ad sono inutili”.

Ora i rappresentanti dei lavoratori avranno la possibilità di sedersi di fronte a lui per affrontare tutti i nodi irrisolti legati alla presenza di Stellantis in Italia. L’azienda continua a rassicurare riguardo alla tenuta occupazionale e agli investimenti, ma proprio nelle scorse settimane ha annunciato 3.700 esuberi (volontari) con il benestare degli stessi sindacati, a parte la Fiom che ha deciso di non firmare l’accordo. Senza contare la necessità – sbandierata più volte – di incentivi mirati per aumentare la produzione, provando ad avvicinare il milione di veicoli (compresi quelli commerciali) prodotti in Italia che il ministro delle Imprese del Made in Italy Adolfo Urso ha posto come obiettivo.

Sperando che basti, visto che proprio Tavares, appena due mesi, era tornato alla carica chiedendo un extra-sforzo al governo paventando un “rischio” sulla produzione a Mirafiori e Pomigliano d’Arco. Urso, almeno a parole, sembra intenzionato a mantenere il punto e negli scorsi giorni ha sostenuto che “il governo ha già dato, ora tocca all’azienda”. Tutti chiedono un nuovo modello per Mirafiori, da affiancare alla 500 elettrica e alle Maserati, perché solo così si potrà raggiungere la soglia minima di 200.000 auto prodotte, considerata necessaria per salvare la fabbrica. “L’incontro con Tavares è una opportunità positiva di confronto – osserva Ferdinando Uliano della Fim Cisl – Sarà l’occasione per ribadire le nostre priorità e richieste per rafforzare la presenza di Stellantis nel nostro Paese”.

Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm, sostiene che i sindacati dovranno sfruttare l’occasione per “approfondire le strategie di Stellantis necessarie a fronteggiare la transizione e per esporre le legittime aspettative dei lavoratori italiani, a iniziare dalla richiesta di un modello in più per Mirafiori a compensazione della sostanziale cessazione della produzione delle Maserati”. All’incontro con Tavares ci sarà anche la Fiom: “Non c’è più tempo da perdere – dice il segretario nazionale e responsabile del settore mobilità Samuele Lodi – Vogliamo contrattare un accordo quadro generale che dia certezze agli stabilimenti con missioni produttive che cancellino la cassa integrazione e facciano ripartire un ciclo di assunzioni”. Va ricordato che Stellantis ha chiuso il 2023 con un utile netto di 18,6 miliardi in crescita dell’11% sull’anno prima e ricavi netti per 189,5 miliardi.

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