“Oggi World Central Kitchen ha perso diverse sorelle e fratelli in un attacco aereo dell’Idf a Gaza. Ho il cuore spezzato e sono addolorato per le loro famiglie e amici e per tutta la nostra famiglia Wck. Queste sono persone, angeli con cui ho prestato servizio in Ucraina, a Gaza, in Turchia, in Marocco, alle Bahamas e in Indonesia. Non sono senza volto, non sono senza nome. Il governo israeliano deve fermare queste uccisioni indiscriminate. Deve smettere di limitare gli aiuti umanitari, di uccidere i civili e gli operatori umanitari e di usare il cibo come arma”. Così lo chef José Andrés, fondatore dell’organizzazione benefica World Central Kitchen, ha commentato la morte di sette operatori (di cui tre stranieri) a Gaza per aiutare la popolazione. Una settimana fa sulla pagina Instagram dell’organizzazione era stato pubblicato un video in cui l’australiana 44enne Lalzawmi Frankcom, detta Zomi, una delle vittime dell’attacco, mostrava i pasti preparati nella cucina allestita a Deir al-Balah, nella zona centrale della Striscia.

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