Aveva puntato molto sul riprendere il controllo delle principali città della Turchia, ma – secondo quanto emerge dai primi dati diffusi – il sogno del presidente turco Recep Tayyip Erdogan sembra infrangersi. Alle elezioni amministrative il principale partito di opposizione turco – il Partito Popolare Repubblicano (CHP) – sembra destinato a vincere a Istanbul, nella capitale Ankara e anche a Smirne. Un test elettorale non certo positivo per Erdogan: il suo partito, l’Akp, sarebbe comunque in vantaggio su gran parte dell’Anatolia centrale, sua roccaforte.

Con quasi il 65% delle schede scrutinate, Imamoglu è in testa a Istanbul con il 50,2% dei consensi e Nella capitale, Yavas .

Con circa il 60% dei voti scrutinati il sindaco in carica Ekrem Imamoglu, del CHP, è in testa a Istanbul con il 50,2% dei consensi. La più grande città e centro economico della Turchia era il principale campo di battaglia del 70enne presidente turco: città di 16 milioni di abitanti dove è nato e cresciuto e dove ha iniziato la sua carriera politica proprio come sindaco nel 1994. Lo sfidante di Imamoglu, Murat Kurum, è fermo al 41%. Anche il primo cittadino della capitale Ankara, Mansur Yavas, sembra destinato a mantenere il suo incarico con una comoda maggioranza, guidando la corsa con il 58,5% dei consensi, lasciando il candidato di Erdogan al 33%, con il 38% dei voti scrutinati. Il principale partito di opposizione al momento sarebbe in testa in 35 delle 81 province turche. L’opposizione è in vantaggio anche a Smirne, su tutta la costa dell’Egeo e del Mediterraneo mentre il partito filocurdo domina nel sud est. Il partito di Erdogan mantiene, invece, il controllo su gran parte dell’Anatolia centrale.

Già cinque anni fa la vittoria del CHP ad Ankara e Istanbul aveva infranto l’aura di invincibilità di Erdogan. Quest’anno circa 61 milioni di persone, tra cui più di un milione di elettori per la prima volta, avevano diritto a votare per tutti i comuni metropolitani, i sindaci di città e distretti e le amministrazioni di quartiere. L’affluenza alle urne è tradizionalmente alta in Turchia, ma questa volta il voto si è svolto sullo sfondo di una crisi del costo della vita.

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