Archiviata (suo malgrado) la Champions e archiviato (quasi) il discorso scudetto, l’Inter ha già le idee chiare su come muoversi. Tanto che il calciomercato dei probabilissimi campioni d’Italia è già partito da mesi, con operazioni già concluse e una certezza: non ci saranno botti di mercato clamorosi. Spese folli? Nessuna: la gestione MarottaAusilio è molto oculata, e la scelta di puntare su alcuni acquisti mirati, di prospettiva o già formati, è piuttosto chiara. Anche perché, allo stato dell’arte, la squadra non avrà bisogno di rivoluzioni. Due arrivi già ci saranno: si tratta di Zielinski e, a breve, anche Taremi. Il trequartista si svincola dal Napoli, ha già sostenuto le visite mediche e firmerà a giugno un quadriennale a circa 4,5 milioni di euro. Tutto fatto, nessuna sorpresa. E non dovrebbero essercene nemmeno per l’attaccante ora al Porto: le visite mediche sono slittate, ma la scelta di diventare un giocatore dell’Inter non è cambiata, con un biennale pronto per essere firmato.

Sono questi i due acquisti che più premevano al club. Perché serve un giocatore che possa dare un ricambio a Mkhitaryan e perché oltre a Thuram e Lautaro, servono alternative che possano garantire più continuità di impiego rispetto a Sanchez (contratto in scadenza a giugno) e Arnautovic (in scadenza nel 2025). E a proposito di attacco, i tifosi stanno aspettando ancora l’ufficialità della firma del rinnovo di Lautaro fino al 2028. “Non ci saranno problemi”, continuano a ripetere sia i dirigenti, sia il giocatore: che possa salutare l’Inter a fine stagione sembra più impossibile che improbabile. Per il resto, solo qualche piccolo ritocco, con la priorità che andrà alla porta. La missione è stata affidata ad Handanovic, che dovrà trovare un vice di Sommer in grado, nel giro di poche stagioni, di diventare il nuovo titolare. Per Audero le possibilità di riscatto sono minime (andrebbero pagati 6,5 milioni di euro alla Sampdoria): l’Inter cerca un profilo giovane, da far crescere all’ombra dello svizzero. Uno dei nomi più gettonati è il belga Tobe Leysen del Leuven: il classe 2002 è stato più volte visionato, ma non è l’unico in lista. L’obiettivo, carissimo, è Di Gregorio del Monza: ma per fare un vice non si vogliono spendere cifre vicine ai 20 milioni. Non c’è fretta.

Anche perché il progetto a lungo termine è già stato avviato nelle scorse stagioni. Si dovrà procedere al pagamento dell’obbligo di riscatto del prestito di Frattesi (dilazionato su più anni). E poi c’è da pagare al Monza Carlos Augusto, confermatissimo sulla fascia dove è arrivato anche il giovane Buchanan a gennaio per rimpiazzare Cuadrado. L’ex Juve dopo una stagione anonima saluterà, così come Sensi. Per Klaassen, invece, è valida l’opzione per il rinnovo fino al 2025 e non è escluso che venga esercitata. Cessioni? Non previste, soprattutto per i big. L’unico sacrificio, di fronte a cifre veramente altissime, potrebbe essere Barella, che già l’anno scorso aveva ricevuto qualche interessamento dalla Premier. Il suo addio cambierebbe molte cose, ma al momento la dirigenza non ha ricevuto segnali. Così come non ne arrivano su un possibile cambio in panchina: Inzaghi ha un contratto fino al 2025, ma l’intenzione è di proseguire ancora insieme per altre stagioni. Si avvieranno le trattative in questi mesi, per evitare di cominciare la stagione con una panchina in scadenza. Ma la soddisfazione per l’ex Lazio è molta, e dopo tre anni lo stesso allenatore sa che ha ancora molto lavoro da fare a Milano. Con uno scudetto in più, le cose potrebbero essere molto più semplici.

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