Jannik Sinner doma Daniil Medvedev in un’ora e 9 minuti nella semifinale del Masters 1000 di Miami e domenica potrà giocarsi la possibilità di diventare numero 2 al mondo. L’azzurro ha giocato un match perfetto dimostrando uno stato di grazia che forse finora aveva nascosto nel corso del torneo in Florida. Servizio, dritto, rovescio, risposta puntuale: non c’è stato un solo fondamentale in cui l’altoatesino non abbia sovrastato il russo, apparso in confusione fin dalle prime battute. Del resto, pronti-via e Sinner è già 2-0 in un primo set a senso unico nel quale difende il servizio e infila il secondo break portandosi sul 5-0 che è già una sentenza. Medvedev non sa come venire fuori dal tonitruante gioco della stella italiana e pur riuscendo a difendere il servizio per la prima volta, affonda sul 6-1 dopo 34 minuti. Troppo bello per essere vero?

Non esattamente, perché il secondo set ha lo stesso canovaccio del primo. Il russo va a battere per cambiare l’inerzia del match e si ritrova sotto 40-0, inerme di fronte ai colpi di Sinner che strappa subito il servizio con una clamorosa risposta sulla prima dell’avversario. Break consolidato in scioltezza concedendo solo un 15 dopo 10 punti di fila. È dominio sul centrale di Miami e l’azzurro decolla nel quarto game con un altro break frutto di uno scambio dominato per il 40-15 e l’immediata trasformazione delle palle a disposizione per inchiodare il russo a un 4-1 che è già una sentenza. La reazione del russo è impalpabile, continua a sbagliare con il dritto ma tiene il servizio per il 5-2. Sinner però è un martello e chiude appena torna al servizio dando una lezione mentale che sembra il proseguo della rimonta in finale agli Australian Open.

Il match dell’altoatesino è stato semplicemente perfetto, condito da 17 vincenti e appena tre gratuiti che spiegano alla perfezione lo stato di grazia che dura da mesi. L’inizio di stagione di Sinner ha finora portato un percorso praticamente netto, se si esclude la semifinale contro Carlos Alcaraz a Indian Wells, dove aveva comunque dominato il primo set. Un dato racconta bene la crescita dell’azzurro: ha vinto 13 degli ultimi 15 match contro i migliori dieci al mondo, tenendo lo stesso ritmo contro i Top Five con 11 degli ultimi 13. Numeri che certificano lo status e la capacità di mantenere un livello altissimo, se non addirittura alzarlo ulteriormente, quando si trova di fronte i diretti competitor. Lunedì può essere il giorno del sorpasso ad Alcaraz in classifica. E anche l’assalto a Novak Djokovic pare essere solo questione di tempo.

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