Continua senza tregua la pioggia di missili russi sull’est dell’Ucraina. A Kharkiv si teme un massacro dopo che bombe aeree guidate si sono abbattute su un’area residenziale della città colpendo diversi edifici e un pronto soccorso chirurgico, come comunica il sindaco Ihor Terekhov. Al momento l’attacco ha provocato un morto e almeno 19 feriti, tra cui un bambino di tre mesi e altri tre minorenni. Raid anche su Nikopol, dove un 57enne è stato ucciso, mentre a Mykolaiv i missili balistici di Mosca hanno sferrato un altro duro attacco.

Come riporta Serghei Bolvinov, capo del dipartimento investigativo della polizia regionale, è la prima volta dal 2022 che questo tipo di armi lanciato su Kharkiv viene usato in Donbass dal 2022: “Ci sono stati due lanci. Il primo ha colpito la scuola media, il secondo proprio in mezzo agli edifici residenziali”, ha detto.

La ferocia dell’offensiva ha provocato la reazione del presidente Volodymyr Zelensky che su Telegram ha commentato i raid su Kharkiv: “Il terrore russo contro la città sta diventando particolarmente vile. Tentativi di oscurare più di un milione di persone, attacchi costanti con missili e droni. Ora anche bombe aeree. Su una strada normale, su case, scuole, infrastrutture civili. Almeno 19 persone sono rimaste ferite, compresi bambini. Il rafforzamento della difesa dell’Ucraina e l’accelerazione della consegna degli F-16 sono vitali. Non si spiega perché non abbiamo i Patriot per difenderci dai terroristi russi”. In queste ore il capo dello Stato ucraino si è recato a Sumy, nel nord-est dell’Ucraina, dove ha mostrato lo sforzo dei militari nel costruire nuove fortificazioni che impediscano, o comunque rallentino, l’avanzata delle forze russe, al momento impegnate maggiormente sul fronte meridionale del Donbass: “Continua la costruzione di fortificazioni nella regione nord-orientale di Sumy. Ho ispezionato trincee, posti di tiro, di comando e di osservazione. Stiamo rafforzando le nostre difese. Sono grato a tutti coloro che partecipano a questo lavoro”, ha scritto su Telegram postando un video che lo mostra mentre cammina dentro le trincee.

Mentre porta avanti il suo tentativo di sfondamento in Ucraina, la Russia deve anche fare i conti con l’emergenza sicurezza interna, dopo l’attentato alla Crocus City Hall di Mosca. Cinque persone sono state arrestate a Rostov sul Don perché sospettate di far parte di un’organizzazione estremista denominata al-Ayat che recluta residenti locali: “L’attività criminale della cellula estremista era coordinata dall’estero – spiegano fonti russe – I flussi finanziari erano diretti lì. Il leader della cellula e cinque membri attivi che hanno fatto reclutamento sono stati identificati e arrestati”.

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