Quarta semifinale in quattro tornei disputati in questa stagione. Jannik Sinner continua la sua marcia anche nel Masters 1000 di Miami, questa volta senza particolari affanni. Dopo le difficoltà riscontrate nei turni precedenti contro Griekspoor e O’Connell, l’altoatesino batte nei quarti di finale il ceco Tomas Machac – che in Florida stava giocando il miglior tennis della sua carriera e agli ottavi aveva estromesso dal torneo Matteo Arnaldi – con il punteggio di 6-4 6-2. Adesso per l’azzurro il prossimo avversario sarà uno tra il russo Daniil Medvedev e il cileno Nicolas Jarry. Per Sinner si tratta della settima semifinale in un 1000, che gli permette di allungare con decisione su tutto il gruppo azzurro. Il secondo in questa speciale graduatoria è Fabio Fognini con sole tre apparizioni.

Una vittoria in costante crescita
Sinner alla vigilia aveva definito Machac come un rivale “tosto” e i primi minuti gli danno ragione. Al break dell’azzurro risponde l’immediato contro-break del ceco, per niente intimorito dal grande appuntamento. L’azzurro prova ad alzare il ritmo e si procura altre due chance per strappare il servizio. Machac le annulla e mantiene l’equilibrio, fino al 3-3. Qui Sinner passa di nuovo avanti, per poi allungare nel turno di battuta successivo. È il momento che decide il primo set, chiuso alla prima occasione disponibile.

L’inerzia favorevole regala a Sinner due nuove palle break anche all’inizio del secondo parziale, ma Machac le salva entrambe. La resistenza del ceco però dura poco, perché il break dell’altoatesino arriva subito dopo. Altre due occasioni e la seconda è quella buona. Machac è costretto all’errore. È il punto di non ritorno, quello che mette di fatto la parola fine al match, perché Sinner non si ferma, anzi. Arriva anche il doppio break del 4-1, il momento che anticipa la prima di servizio che chiude un match giocato in costante crescendo.

Machac poteva essere una trappola
Una vittoria comunque non banale, arrivata contro un avversario che non aveva niente da perdere e che si è messo in mostra come un giovane talentuoso e dalla notevole personalità. Basti pensare che l’anno scorso nel 500 di Dubai Machac costrinse Djokovic a tre set e due ore e mezza di lotta prima di cedere. Il ceco classe 2000 qui a Miami era alla sua prima volta ai quarti di finale in un Masters 1000, dopo aver eliminato, tra gli altri, Andy Murray e soprattutto Andrey Rublev. Un risultato figlio di un’ascesa rapida e costante: alla fine del 2023 è entrato per la prima volta in top 100 e il suo 2024 è stato inaugurato con un terzo turno agli Australian Open. Grazie a questi ulteriori 180 punti in Florida è già in top 50, esattamente al numero 43.

Il duello a distanza con Alcaraz
Questa terza semifinale in carriera a Miami consente a Sinner di mantenere viva la possibilità di conquistare il numero 2 del mondo a fine torneo, anche se le speranze sono davvero ridotte. L’azzurro infatti dovrebbe vincere il titolo (riscattando così le due finali perse nel 2021 e 2023 rispettivamente contro Hubert Hurkacz e Daniil Medvedev) e contemporaneamente sperare che Grigor Dimitrov compia l’impresa eliminando nei quarti Carlos Alcaraz. Se lo spagnolo dovesse invece centrare la semifinale, il sorpasso sarebbe rimandato. Molto più facile spostare l’obiettivo alla stagione sulla terra rossa, dove Sinner dovrà difendere soltanto 585 punti, contro i 2.315 di Djokovic, i 2.265 di Alcaraz e i 1.280 di Medvedev. Nella Race invece questi 360 punti rafforzano il primato dell’azzurro, che sale a quota 3300 punti.

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