Dieci nipoti senza eredità e 5 milioni alla badante. È questa la volontà testamentaria di Maria Malfatti discendente del podestà di Rovereto, in provincia di Trento, che avrebbe deciso di ‘premiare’ chi si è presa cura di lei per lavoro e diseredare, invece, i parenti. Ma i familiari hanno deciso di fare chiarezza e, assistiti dal legale Luca Fedrizzi, hanno sporto querela per circonvenzione d’incapace in Procura. Secondo loro l’anziana nell’ultimo periodo di vita non era più lucida e e ipotizzano che l’assistente si sia approfittata di lei per farsi nominare unica erede del cospicuo patrimonio, come raccontato dall’Adige.

Parente di Valeriano Malfatti che fu tra il 1886 e il 1915 podestà della città trentina, la donna è morta a inizio novembre 2023, all’età di 80 anni. Non si è mai sposata e non ha figli ed eredi diretti. Così il suo patrimonio – che tra appartamenti, un palazzo storico e conti correnti ammonta appunto a 5 milioni di euro – era idealmente destinato a dieci nipoti. Nipoti che alla lettura del testamento hanno scoperto, però, che quei soldi l’anziana voleva destinarli alla donna che si occupava di lei da alcuni anni.

La sostituta procuratrice Viviana Del Tedesco, come riporta ancora il quotidiano locale, una volta ricevuta la notifica di reato ha analizzato atti e testimonianze e dopo alcuni mesi ha firmato un sequestro giudiziario ai fini conservativi, quindi in attesa del responso dei giudici, per evitare che l’erede designata facesse sparire i beni della defunta. L’inchiesta è ancora all’inizio, e al netto del riconoscimento della ‘legittima’ nella causa civile, c’è da considerare l’aspetto penale, essendoci anche una denuncia di circonvenzione di incapace.

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