C’è chi medita davanti alla sua installazione policentrica come la principessa di Abu Dhabi. Chi rivive l’esperienza del re-birthing, come Elena Di Giovanni, guressa di comunicazione. Chi ricarica le “batterie”. Chi si avvicina alla quintessenza del sé. Stefano ha studiato psicologia, filosofia, fisica quantistica, ha sfogliato tutte le religioni del mondo, sarebbe potuto diventare un guru new age, uno sciamano alla ricerca della verità. O anche filosofo. È diventato avvocato, ma non uno tra i tanti, il migliore, siede nei piu’ importanti consigli d’amministrazione (Rcs, Cairo, Prada, Ispi, solo per citarne alcuni). Ma il suo percorso di crescita lo ha portato a diventare anche un potente artista multimediale. Partendo dall’impulso creativo dell’inconscio, come l’intende Jung, è arrivato alla sua “rivoluzione umana”.
The Prism Core Center, ricavato dalla sede di una banca di Piazza Napoli, nasce con il fine di aprire un dialogo emozionale/immersivo con il visitatore, che vuole interagire, approfondire, meditare, o anche semplicemente curiosare. Dove attraverso il suono, la luce, il colore e una precisa simbologia, lo spettatore riscopre archetipi dimenticati. Le sale da attraversare sono sette, numero simbolico della fede e della spiritualità. Sette tappe Recharge and Rebalancing e Spiritual Enhancer, a cui fanno seguito Rebirthing, Higher Self, The Hole of The Awareness, Hidden Treasure e Soul Meeting. E la voce suadente dell’artista a guidare il percorso full immersion per risvegliare la consapevolezza del Sé, la potenza del I AM.
“L’essere umano moderno è come un criceto nella ruota. Agiamo secondo un modello e lo facciamo inconsapevolmente: studiare, lavorare, fare carriera, famiglia e figli. Ho sentito il bisogno di scendere dalla ruota. Questo mi ha portato all’arte. Divoravo libri. Ho intrapreso un percorso di annullamento dell’ego e di meditazione”. Perchè non dobbiamo solo lucidare lo specchio davanti a noi ma quello dell’anima. Su queste basi è nato l’anno scorso Project Revelation, esposizione di arte esperienziale a geniale cura di Marco Senaldi, inaugurata a Milano, presso la Bank Space di Piazza Affari. E’ stata una delle installazioni piu’ visitate durante la Design Week 2023 e per questo l’installazione è stata prolungata fino al 28 luglio.
Adesso The Prism Core Center è permanente e sempre a ingresso libero. Occorre solo prenotarsi sulla loro piattaforma. Stefano e la sua arte immersiva saranno protagonisti di un percorso studiato per il luxury Capri Palace Jumeirah, su invito del direttore generale Ermanno Zanini, e lo chef Salvatore Elefante, due stelle Michelin preparerà una degustazione ad hoc per coniugare anche la finezza dell’olfatto. Passando per lo “Scugnizzo Liberato”, un hub di creatività, ricavato dall’ex carcere minorile Il Filangeri di Napoli, dove Stefano coinvolgerà i ragazzi disagiati perchè “la forza del cambiamento dipende solo da loro”. Perchè la quintessenza dell’arte è raggiungere tutti.
Articolo Precedente

Debutti e annunciazioni: al San Carlo La Norma, la prima volta del Papa a una Biennale d’arte. Geppy e Lorenzo Gleijeses, padre e figlio, ne Le Cinque Rose di Jennifer sono due femmine pazzesche

next
Articolo Successivo

San Carlo, teatro di scontri e di liriche: sublime Anna Netrebko

next