Dopo mesi di mobilitazioni culminate nello sciopero nazionale del 22 dicembre scorso, è stato raggiunto nella notte di giovedì l’accordo per il rinnovo di due contratti del settore del terziario, della distribuzione e dei servizi: quelli firmati da Confcommercio e Confesercenti, che erano scaduti da oltre quattro anni e si applicano a oltre 3 milioni di lavoratori. L’intesa con i sindacati vale dal primo aprile 2023 al 31 marzo 2027 e prevede, a regime, un aumento di 240 euro al mese per il quarto livello contrattuale, da riparametrare, e una nuova erogazione tantum di 350 euro a completamento del periodo di vacanza contrattuale che sarà suddivisa in due tranche di uguale importo a luglio 2024 e luglio 2025.

La prima tranche di aumento di 70 euro sarà erogata da aprile 2024 e si aggiunge ai 30 euro precedentemente concordati. Previsto anche l’incremento dell’indennità annua della clausola elastica del part-time, che passa da 120 euro annui a 155. Sulla parte normativa è stata ridefinita la sfera di applicazione e aggiornata la classificazione in ragione dei nuovi profili professionali di settore. Sono stati definiti miglioramenti sulle politiche di genere e 90 giorni di ulteriori congedo parentale per le donne vittime di violenza di genere. Il testo ora sarà sottoposto al vaglio delle lavoratrici e dei lavoratori.

“Un risultato ottenuto grazie all’impegno e ai sacrifici delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno sostenuto mobilitazioni e scioperi, nonostante si trovassero stretti tra salari poveri e costo della vita sempre più elevato”, ha dichiarato Fabrizio Russo, segretario generale Filcams Cgil. “Restituisce potere d’acquisto e dignità ai milioni di lavoratrici e lavoratori di un settore strategico per l’intera economia nazionale. La priorità è ora rinegoziare anche i restanti contratti del Terziario con Federdistribuzione e con la Distribuzione cooperativa e i contratti del Turismo, in attesa di un rinnovo che manca da troppi anni”.

Per Paolo Andreani, segretario generale Uiltucs, il 2024 “è l’anno dei contratti nel terziario. Finalmente i 3 milioni del commercio hanno il contratto: un contratto che segna un punto di svolta per la contrattazione salariale e migliora le condizioni normative del rapporto di lavoro. 7.000 euro nel quadriennio 24/27 e introdotta anche l’indennità di vacanza contrattuale in caso di ritardo nel rinnovo”. Così Paolo Andreani, segretario generale Uiltucs, sulla firma dell’intesa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del terziario, della distribuzione e dei servizi che coinvolge 3 milioni di lavoratori.

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