C’è tempo fino a oggi per richiedere la possibilità di votare all’estero per gli italiani che si trovano temporaneamente in un altro Paese Ue. Una possibilità (probabilmente poco pubblicizzata) che riguarda – in questo caso – sia i lavoratori che gli studenti che l’8 e il 9 giugno si troveranno un uno Stato membro dell’Unione Europea. Niente da fare però per chi si trova in un Paese extra-Ue e, paradossalmente, neppure per i lavoratori fuorisede in Italia: per la prima volta, in questa tornata elettorale, potranno invece votare gli studenti fuorisede nel territorio italiano.

Cosa fare – Gli elettori italiani che si trovano temporaneamente in un Paese membro dell’UE per motivi di lavoro o di studio, e anche i familiari conviventi, possono votare nei seggi istituiti dagli Uffici consolari. Ma per essere ammessi al voto è necessario presentare entro oggi, 21 marzo, una domanda che deve preferibilmente essere redatta utilizzando il modello disponibile sul sito del ministero degli Esteri o su quelli dei vari consolati e ambasciate. La richiesta deve essere indirizzata al Sindaco del Comune di iscrizione nelle liste elettorali e presentata all’Ufficio consolare di competenza. Deve riportare l’indicazione specifica dei motivi, di studio o lavoro, per i quali il connazionale si trova nel territorio della circoscrizione consolare e deve essere corredata dall’attestazione del datore di lavoro, dell’istituto o dell’ente presso cui svolge la sua attività di studio oppure da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che contenga le informazioni richieste.

Come inviare la richiesta – Come si legge sul sito le richieste possono essere presentate per posta elettronica ordinaria o pec (allegando modulo di richiesta scansionato con firma autografa, certificazione o dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà e fotocopia di un documento di identità), per posta o personalmente presso l’Ufficio consolare di competenza. I recapiti da utilizzare per l’invio della domanda sono pubblicati sul sito internet della rappresentanza diplomatico-consolare di riferimento. Le richieste presentate dopo il 21 marzo non potranno essere accolte e l’unica possibilità per votare rimane quella di rientrare nella propria città di residenza. Se la domanda verrà accettata il richiedente riceverà il certificato elettorale direttamente al proprio domicilio estero e potrà recarsi al voto nei giorni di venerdì 7 e sabato 8 giugno presso le sezioni elettorali costituite dalle nostre rappresentanze diplomatico-consolari.

Chi può votare e chi no all’estero – La possibilità di votare per chi si trova temporaneamente all’estero – per lavoro o studio – riguarda però solo chi si ritrova in un Paese Ue. Non hanno la stessa possibilità gli italiani che si trovano temporaneamente o sono residenti in uno Stato extra-Ue. Possono votare in ambasciata o al consolato, invece, gli italiani residenti in un Paese dell’Unione europea.

E in Italia? – Discorso a parte per chi è fuorisede nel territorio italiano. Per la prima volta nel dl Elezioni è stata introdotta, in via sperimentale, la possibilità da parte degli studenti fuorisede di votare nel luogo di domicilio. La disposizione riguarda gli elettori che sono temporaneamente domiciliati, per un periodo di almeno 3 mesi nel quale ricade la data di svolgimento delle elezioni, in un comune italiano situato in una regione diversa da quella di residenza. In attesa di una regolamentazione definitiva, a giugno verrà sperimentata questa opzione che però non riguarderà gli oltre 4 milioni elettori che lavorano in una regione italiana differente da quella di residenza.

Sì per le Europee no per le Amministrative – Non solo. La novità vale solo ed esclusivamente per la tornata elettorale di giugno e, tra l’altro, solo per le Elezioni europee. In contemporanea, infatti, l’8 e 9 giugno si terranno le elezioni amministrative in 3.702 Comuni: lo studente fuorisede residente in uno dei Comuni al voto dovrà quindi scegliere: o votare solo per le elezioni Europee nella città dove studia oppure, per votare anche il sindaco e il consiglio consiglio comunale, sarà costretto a rientrare nel suo Comune di residenza. Dei 3.702 Comuni al voto 6 sono capoluoghi di regione e 23 di provincia.

Dove votano gli studenti fuorisede – Se lo studente fuorisede si trova in un comune diverso dal suo ma nella stessa circoscrizione elettorale (per esempio un ragazzo calabrese che studia a Napoli) potrà votare nel comune di temporaneo domicilio. Quando invece si trova in un comune che appartiene a un’altra circoscrizione rispetto a quella di residenza (ad esempio lo studente siciliano che studia a Bergamo) potrà votare nel Comune capoluogo della regione in cui è situato il comune di temporaneo domicilio. Per loro verranno appositamente istituite delle sezioni elettorali speciali.

I termini per presentare la richiesta – Anche per gli studenti fuorisede in Italia dovranno presentare una domanda al Comune di residenza: si potrà fare “personalmente, tramite persona delegata o mediante l’utilizzo di strumenti telematici” e “almeno trentacinque giorni prima della data prevista per lo svolgimento della consultazione”. Si può anche cambiare idea e revocare la richiesta, con le stesse modalità ed entro il venticinquesimo giorno antecedente il voto.

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