Bagarre a Coffee Break (La7) tra il deputato del M5s Riccardo Ricciardi e il vicesegretario di Forza Italia Stefano Benigni. Miccia dello scontro è la procedura della commissione d’accesso, voluta dal Viminale per verificare eventuali infiltrazioni della criminalità nell’amministrazione comunale e nelle aziende municipalizzate di Bari.

Ricciardi osserva che di fronte a 130 arresti, una commissione è necessaria per fare chiarezza e aggiunge: “La cosa straordinaria è che ieri Forza Italia sembrava uscita dal pool di Mani Pulite: diceva che bisogna fare chiarezza, parlava di mafia e politica… Cioè, questa classe politica di destra e di centrodestra ha provato a sfasciare in ogni modo tutti i controlli, dalle intercettazioni ai reati della pubblica amministrazione e della malavita. Ci vuole un minimo di pudore nel pretendere chiarezza da parte di una parte politica che ha tra i propri fondatori gente in galera per mafia“.
Insorge Benigni, che ripete continuamente: “Sciacquati la bocca quando parli di Forza Italia, noi abbiamo Rita Dalla Chiesa e Caterina Chinnici“.
“Dell’Utri non è stato in galera per mafia?”, incalza Ricciardi ridendo.
“Sciacquati la bocca”, ribadisce il deputato di Forza Italia.
“Sì, vabbè, ciao core”, commenta Ricciardi.

Il giovane parlamentare è irrefrenabile: “Voi avete condannati in Parlamento, come il vostro capo politico“.
Ricciardi scoppia a ridere e replica: “Abbiamo scoperto che Conte è condannato“.
“No, intendo Grillo“, risponde Benigni.
“Ma vogliamo parlare davvero della carriera dei politici di Forza Italia? – rilancia il deputato del M5s, continuamente interrotto dal refrain ‘sciacquati la bocca’ di Benigni – Io non ci sto a sentirmi urlare dall’esponente di un partito che tra le sua fila aveva Nicola Cosentino che è stato sottosegretario dell’Economia nel governo Berlusconi, era dentro il clan dei Casalesi ed è stato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Non ci sto perché questa gente ha sdoganato le commistioni tra mafia e politica“.

Lo scontro si rinfocola quando ha la parola Benigni che dà la sua versione del caso di Bari: “Da Forza Italia non c’è stato nessun pressing su Piantedosi, sono le dichiarazioni di Decaro a essere assolutamente sconcertanti, è stato lui a sollevare il polverone mediatico. Noi siamo da sempre garantisti e proprio perché siamo garantisti vogliamo che si accerti la verità“.
Ricciardi ride e Benigni sbotta: “Sì, noi siamo garantisti a differenza dei 5 Stelle e della sinistra, che sono garantisti a giorni alterni”.
“Ma basta, cercate di parlare con un po’ di cervello e di autonomia – replica Ricciardi – parlate come robot, sembrate tutti dei piccoli Gasparri“.
Benigni continua ad accusare il suo interlocutore urlando che il M5s è giustizialista, ma viene fermato dal conduttore Andrea Pancani, che nell’annunciare la linea alla pubblicità commenta: “Ci chiamiamo Coffee break, ma qui ci vorrebbe una camomilla”.

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