Botta e risposta concitato a Dimartedì (La7) tra il leader di Azione Carlo Calenda e Giovanni Floris sulla spaccatura del campo largo in Basilicata e sul sostegno del partito di Calenda e di Italia Viva al presidente uscente Vito Bardi, candidato di centrodestra.
Floris incalza il senatore di Azione sul suo passaggio a destra, ma Calenda si difende: “La coalizione di centrosinistra ha messo il veto su Azione. Non ci dovevamo presentare? Noi sosteniamo un generale della Guardia di Finanza con 4 lauree, moderato, liberale, europeista, una persona perbene e capace. Dall’altro lato io non so cosa c’è”.
Floris ricorda che Bardi è sostenuto da Fratelli d’Italia, cioè da ex missini, da Forza Italia, ovvero da ex berlusconiani, e dalla Lega “putiniana”. Calenda ribatte subito sfoderando Giuseppe Conte: “Per quanto riguarda il putinismo, il problema lei ce l’ha tale e quale con Conte“.

La polemica tra i due esplode quando il conduttore della trasmissione mostra a Calenda un blob delle sortite di alcuni esponenti del centrodestra lucano (Gerarda Russo della Lega, Michele Napoli di Fratelli d’Italia, Rocco Leone di Fratelli d’Italia e le sue frasi sessiste sull’ex assessore leghista Donatella Merra). Il leader di Azione non la prende male e protesta, citando l’imprenditore Angelo Chiorazzo, il candidato di Basilicata Casa Comune e di alcune liste civiche di sinistra: “Ha fatto la stessa scheda anche per la sinistra? Non sa che il candidato della sinistra gestisce centri di accoglienza per migranti e sanità pubblica in pieno conflitto d’interesse? Non ha la scheda su di lui?”.
“Sì – risponde Floris – ma stiamo parlando del fatto che lei va a destra. Lei a Vannacci la scorsa settimana ha fatto una lezione di civiltà su un mondo che, secondo lei, ha bisogno di un bagno liberaldemocratico”.
Ed è liberaldemocratico Conte che non manda armi in Ucraina?“, obietta Calenda.
“Neanche Salvini vuole mandare armi in Ucraina”, replica Floris, intendendo l’alleanza tra Azione e Lega in Basilicata.
“Sì ma Salvini vota a favore delle armi in Ucraina, Conte no”, rilancia Calenda.

Il capo di Azione torna a lanciare strali contro i 5 Stelle e l’ex ministro della Salute Roberto Speranza: “Le immagini dei candidati improbabili del M5s e in particolare del candidato di Speranza (Angelo Chiorazzo, ndr), lei non le mette perché è di sinistra“.
“No – ribatte il giornalista – Non capisco come un uomo della sua formazione possa passare a destra”.
La destra è un’accezione un po’ generica – risponde Calenda – La sinistra, che ha conflitti di interesse peggiori e che ha un messo un veto su Azione, per lei è quella dei buoni. Questa cosa qui la deve accettare: io non sono nel campo largo, perché penso che i 5 Stelle non sono in grado di governare. Ma quando c’è un buon candidato come in Abruzzo, passo sopra. E passo anche sopra sul fatto che voi definiate progressista uno che ha governato con Salvini e che abbia fatto i decreti sicurezza“.
“Ma io le ho fatto un’altra domanda precisa – ripete Floris – Come si fa a sottovalutare la storia politica di un candidato?”.
“Floris, e come si fa a sottovalutare il fatto che lei tutti i giorni ci spiega che la salvezza è nel campo largo con uno che ha governato con Salvini? – ribadisce Calenda – La verità è che questo paese è malato di doppia morale. Se le persone impresentabili sono nel suo lato politico, lei fa finta di niente“.

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