Niente dibattito sul “Ruolo della cultura nel contesto di un Mediterraneo conteso” all’Università Federico II di Napoli. Alla base le proteste degli studenti contrari all’incontro – nell’Aula Magna “Leopoldo Massimilla” della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base – che vedeva la presenza del direttore de la Repubblica Maurizio Molinari e il rettore Matteo Lorito. L’evento è stato annullato vista la tensione che si è creata nella facoltà dove un gruppo di studenti ha protestato contro la censura di media italiani e i rapporti con Israele degli atenei italiani. Ci sono stati spintonamenti con la polizia, poi l’ingresso degli studenti nella facoltà.

Alla fine è arrivata la decisione di annullare l’incontro. Di “vittoria” parlano gli studenti del Collettivo autorganizzato universitario Napoli. “Abbiamo contestato una conferenza organizzata insieme al direttore de la Repubblica Maurizio Molinari, lo stesso che dal 7 ottobre spinge su una propaganda sionista e distorta di quello che in realtà è un genocidio perpetrato da Israele nei confronti del popolo palestinese”, scrive il collettivo in un post su Facebook. “Siamo qui per denunciare la censura di media e giornali italiani, che oscurano la politica di sterminio di Israele, le sue brutali violenze e si ostinano a non divulgare immagini e racconti di un movimento internazionale che si sta opponendo al genocidio”, si legge ancora. Gli studenti criticano anche il rettore della Federico II “che ancora una volta dimostra di schierarsi dalla parte di uno stato assassino, sostenendolo sul piano culturale ed economico tramite accordi che contribuiscono sistematicamente e attivamente nel opera di pulizia etnica del popolo palestinese”.

A stretto giro è arrivata la solidarietà del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha telefonato a Molinari, sostenendo che “l’intolleranza deve essere bandita dalle Università, perché è incompatibile con l’Università chi pretende di imporre le proprie idee senza che gli altri si possano esprimere”. Vicinanza a Molinari da tutti i partiti politici. Da Italia viva con Matteo Renzi (“fascista impedirgli di parlare”) alla ministra dell’Università Anna Maria Bernini (“c’è un’emergenza intolleranza negli Atenei”), fino a Carfagna e Ronzulli (Forza Italia) e Matteo Sensi del Pd, secondo cui diventa “pericoloso se l’Università non è più un luogo di dialogo”.

Dura la nota congiunta firmata dalla presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, e dal presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, e dal presidente della Comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi: “È inconcepibile e inaccettabile che l’Università Federico II sia stata costretta a cancellare una conferenza per le intimidazioni e la violenza di gruppo facinorosi contro il relatore, il direttore Maurizio Molinari, solo perché ebreo. Solo perché ancora cerca di agire responsabilmente come giornalista. Gli atenei sono o dovrebbero essere il luogo della tolleranza, dell’inclusione, della libertà di pensiero, del rispetto della persona. A Molinari va la nostra totale solidarietà e vicinanza. Se prevale l’antisemitismo è una sconfitta per tutti“.

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