“Un controriforma, un attacco alla mobilità sostenibile, daremo battaglia in Aula e insieme alle associazioni nelle piazze”. Ad attaccare è il Partito democratico, contro il nuovo Codice della strada voluto dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, nel corso di una conferenza stampa con la segretaria dem Elly Schlein e il sindaco di Bologna Matteo Lepore, nel giorno dell’esame finale a Montecitorio. I dem hanno presentato una serie di proposte alternative messe a punto insieme alle associazioni di settore. “Il governo e il ministro Salvini hanno realizzato un manifesto della destra, meno controlli e meno tutele per i deboli, in più con una crociata di Salvini contro i sindaci”, ha spiegato la capogruppo dem alla Camera Chiara Braga. Mentre per la responsabile Ambiente del Pd Annalisa Corrado, il nuovo codice è “una legge novecentesca, ideologica, fatta di slogan”. “Noi sindaci vogliamo lavorare con il governo, ma non abbiamo trovato collaborazione, vogliono allontanare i sindaci e le città dalla possibilità di decidere. Io ho avuto 600mila euro dal ministro Salvini per fare ‘città 30’, devo restituirli? Dobbiamo restituire i fondi per le ciclabili? Che fine faranno?”, ha attaccato Lepore, da settimane al centro di uno scontro con lo stesso leader leghista e il suo dicastero. Un nuovo ultimatum all’amministrazione bolognese era arrivato dal ministro nelle scorse ore, con la richiesta di “correttivi entro la fine del mese” rispetto all’applicazione del limite dei 30 chilometri orari a gran parte della città (circa il 70% a Bologna, ndr).
Ma Bologna non intende fare passi indietro, nonostante dal ministero avessero pure lasciato intendere la possibilità di disporre una disapplicazione dell’ordinanza dei 30 chilometri orari. Ora Lepore attacca: “Su città 30 c’è un tavolo voluto dal Mit e all’Anci nazionale, bisogna chiarire come si applica la direttiva emanata, perché riguarda tutti i Comuni e non solo Bologna e ci sono Comuni che arriveranno al 70% di zone 30. Servirà una omogeneità, ma penso che dopo le Europee questa questione si supererà, ho questa impressione”. In pratica, a campagna elettorale terminata. Lepore intanto rivendica i numeri sulla diminuzione degli incidenti: “Nelle prime 7 settimane sono calati, meno 15,45%, c’è un 18% in meno di persone ferite, sono 60 persone in meno, 2 incidenti mortali in meno, meno 15% di pedoni investiti, più 30% di utilizzo della bici. Città amministrate dalla destra ci hanno invitato ad andare avanti, è una misura che migliora la qualità della vita in città. E le persone a Bologna collaborano, stanno andando più piano”. Un modello, quello di Bologna Città 30, che la stessa Schlein invita a replicare nelle altre città guidate da sindaci dem e di centrosinistra. E se Salvini accusa il centrosinistra (“Sicurezza stradale è un tema troppo serio per trasformarlo in rissa da campagna elettorale”), è la segretaria Pd a ribaltare la prospettiva: “Non abbiamo voluto noi questa polemica. Il nostro approccio è sempre stato collaborativo. Non siamo noi a sbagliare strada, ma il centrodestra sta passando sopra i nostri 240 emendamenti. I numeri li hanno, ma continueremo a batterci. Le associazioni hanno fatto 40 manifestazioni in questa settimana, la loro mobilitazione continuerà e noi le sosterremo ancora”.
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