Un’ufficiale di gara, donna, si fa male durante la partita di calcio Betis-Athletic Bilbao e sotto la sua foto con il volto insanguinato diffusa sul web spuntano una miriade di commenti sessisti. Tra tutti, quello che spicca è quello del preside di un liceo di Imperia, il Viesseux. Il dirigente Paolo Auricchia non si è fatto sfuggire l’occasione di far sapere a tutti il suo pensiero: “Sì vabbè… però oggettivamente se fosse stata in cucina a preparare tagliatelle (cosa degnissima, che con ogni probabilità non sa fare), non si sarebbe fatta male tesoro”.

L’assistente di gara Guadalupe Porras Ayuso si era fatta veramente male: correva e, non avendo visto un cameraman che si era avvicinato troppo al limite del rettangolo di gioco, ha sbattuto il viso contro la telecamera. L’immagine del volto coperto di sangue ha fatto il giro della Rete e lì, sul sito di un noto quotidiano sportivo, si sono sprecati i commenti. Al netto degli errori grammaticali dei commentatori, il succo della questione è che per i lettori del sito in questione le donne devono starsene in cucina. Il preside Auricchia ha voluto meglio chiarire il concetto aggiungendo la specifica delle tagliatelle.

I primi ad arrabbiarsi seriamente sono stati i liceali dell’istituto Viesseux che per lunedì hanno chiamato a una (pacifica) rivolta a partire dalle 7.50. Si sono consultati e hanno deciso che “come protesta verso le parole allucinanti del preside Auricchia” si dovrà fare un corteo pacifico che partirà da davanti alla scuola e proseguirà prima sotto il provveditorato per chiedere le dimissioni del preside e successivamente davanti al Comune.

Rincara la dose la consigliera regionale per le pari opportunità Laura Amoretti, che per un caso fortuito ricorda di esser stata studentessa proprio in quel liceo frequentato anche dai suoi ragazzi. Amoretti, usando un eufemismo, si dice “allibita” e ricorda come proprio l’8 marzo scorso Auricchia era seduto ad assistere in prima fila quale preside del Liceo Vieusseux di Imperia all’evento “Pillole di emancipazione: parole e musica”, una pièce sull’emancipazione femminile dal mondo classico a oggi e nella canzone italiana. Argomenti trattati “proprio dai suoi studenti, le ragazze e i ragazzi del liceo Viesseux”. In una lunga e vibrante lettera, Amoretti chiede al dirigente scolastico di “porgere esplicite e formali scuse a tutte le ragazze iscritte al Liceo Vieusseux, e alle loro e ai loro insegnanti, che con capacità e competenza sanno dare vita alla cultura per la parità di genere. Chieda scusa a loro e a tutte le donne che ogni giorno rivendicano il valore delle proprie capacità e competenze, a tutti gli uomini che rispettano il valore dell’essere diversi e diverse”.

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