I am Miranda, Baby. E Fondazione Prada presenta “Miranda July: New Society”, la prima esposizione museale dedicata all’eclettica artista californiana negli spazi di Osservatorio in Galleria Vittorio Emanuele II. Ripercorre la carriera trentennale dell’artista, regista, femminista e scrittrice un po’ kafkiana attraverso cortometraggi, performance e installazioni. E include il nuovo lavoro F.A.M.I.L.Y. (Falling Apart Meanwhile I Love You), un’installazione con sette performer che rimbalza su Instagram. “Noi crediamo che l’arte sia una cosa difficile o costosa”, ha detto. Ecco il primo luogo comune da abbattere.

Il lavoro di July scava con diversi linguaggi nelle relazioni umane e in forme di intimità, mettendo in discussione gerarchie consolidate e dinamiche di potere convenzionali. La mostra è accompagnata da una retrospettiva della filmografia dell’artista al Cinema Godard della Fondazione Prada. La produzione di July include il sito web Learning to Love You More (con Harrell Fletcher), Eleven Heavy Things (un giardino di sculture realizzato per la Biennale di Venezia del 2009), New Society (una performance), Somebody (un’app di messaggistica creata con Miu Miu) e un negozio dell’usato interconfessionale allestito in un departement store di lusso (presentato insieme ad Artangel). Il primo piano dell’Osservatorio presenta la documentazione delle prime performance di July nei locali punk come Love Diamond (1998-2000), The Swan Tool (2000-2003), Things We Don’t Understand and Definitely Are Not Going to Talk About(2006- 2007) insieme a oggetti di scena, costumi e documenti d’archivio. Assolutamente imperdibile. Fino al 14 ottobre.

L’Undicesima casa è il titolo della mostra a Gallerie d’Italia di Napoli ( fino al 5 maggio) delle opere degli artisti vincitori della prima edizione del Premio Paul Thorel, ideato e organizzato dalla Fondazione Paul Thorel in collaborazione con Gallerie d’Italia, insieme per sostenere i talenti italiani nel campo dell’arte contemporanea.

I vincitori Clusterduck (collettivo di Tommaso Cappelletti, Silvia Dal Dosso, Francesca Del Bono, Arianna Magrini, Noel Nicolaus), Jim C. Nedd e Lina Pallotta sono stati selezionati da un comitato di esperti e curatori di arte contemporanea.
Madre Natura di Massimo Caiazzo, artista e designer del Sound and Color, in occasione della Festa della Donna, è una suggestiva installazione ( specific site) esposta nel cinquecentesco Chiostro grande di San Lorenzo ad Septimum in Aversa. Una figura femminile in contemplazione celebra la vita, la sua forza e la sua fragilità attraverso la bellezza di tutti i colori del mondo. Pezzo unico dipinto a mano e stampato in 3D in materiale derivato dall’amido di mais eco-compostabile. L’installazione poggia su un tappeto di PVC sagomato a forma di stella a otto punte, uno dei simboli più antichi, incontro ideale tra Oriente e Occidente. La figura femminile siede su una base verde, colore simbolo di fertilità che rappresenta il regno naturale che si rigenera.
Ma si parla anche di maternità negata come patologia poco conosciuta nel film “Senza Prove” della cineasta francese Béatrice Pollet. Una riflessione profonda sull’ angoscia genetica e rifiuto della gravidanza. Perchè non tutte sono cercate. Claire e Sophie hanno studiato insieme e sono entrambe avvocate. Claire è felicemente sposata con Thomas e hanno due figlie. Ma la loro vita viene sconvolta, quando la polizia trova vicino alla loro casa, un neonato che si ritiene sia di Claire. L’essenza della maternità diventa il fulcro del caso.nIn una giornata come l’8 marzo è importante ricordare anche il potere decisionale di una donna quando dice NO!.
Articolo Precedente

Antonio Riva (fashion) e Armando Milani (design): si gioca d’anticipo. La Settimana della Moda scalda i motori

next
Articolo Successivo

Debutti e annunciazioni: al San Carlo La Norma, la prima volta del Papa a una Biennale d’arte. Geppy e Lorenzo Gleijeses, padre e figlio, ne Le Cinque Rose di Jennifer sono due femmine pazzesche

next