Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone o verrà uccisa. Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, un leone si sveglia e sa che dovrà correre più della gazzella o morirà di fame. Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, non importa che tu sia leone o gazzella, l’importante è che cominci a correre.

Ogni mattina, in Regione Campania, ogni cittadino di Napoli e Caserta si sveglia e sa che dovrà correre più dell’imprenditore camorrista che sta già correndo al lavoro negli uffici della Regione Campania per smaltire, magari in Africa, i rifiuti speciali prodotti lavorando in nero, e più degli imprenditori lobbisti di porti e aeroporti e dei produttori dei maxi Suv auto per evitare i loro milioni di sassi cancerogeni o si ammalerà e morirà senza cure adeguate e senza neanche posto in ospedale.

Ogni mattina quindi, che tu sia o camorrista o lobbista o cittadino residente di Napoli e Caserta, comincia a correre, ma non restare bloccato nel traffico per evitare i milioni di sassi cancerogeni lanciati nell’Ambiente, sapendo che nessuno dai Palazzi del Potere ti aiuterà, anzi diranno che sei morto perché non correvi abbastanza e mangiavi pure male perché eri povero e, da criminale, lavoravi pure in nero.

Grazie anche alle nostre continue e apparentemente inascoltate denunce, oggi si cominciano a registrare arresti per traffico illecito di rifiuti anche all’interno degli uffici della Regione Campania. La Regione Campania è l’unica Regione non solo di Italia ma dell’Europa intera che si caratterizza in maniera specifica per avere scelto di non avere (e non volere) sul proprio territorio regionale nessun impianto a norma di smaltimento finale, discariche comprese, da almeno 40 anni!

Circa 40 anni fa, l’aspettativa di vita media dei cittadini campani era perfettamente in media nazionale e non era la peggiore come è oggi, con una perdita secca di aspettativa di vita media non inferiore a tre anni rispetto alla media nazionale.

Con un eccezionale sforzo scientifico, e molti milioni di euro investiti dalla Regione Campania, abbiamo appreso pure in questi giorni che gli epidemiologi di regime (pardon, Regione) hanno stabilito che le persone più povere si ammalano di più di cancro e hanno un rischio di morte maggiore di quelle benestanti.

In questi giorni grazie ai dati Ispra sappiamo che dal 2009 al 2023 i rifiuti totali (urbani, speciali e industriali prodotti in regime di evasione fiscale) in Campania sono passati dai circa 8 milioni di tonnellate l’anno del 2009 ai circa 14 milioni di tonnellate del 2023, con almeno 2.7 milioni di tonnellate l’anno di rifiuti certamente prodotti in regime di evasione fiscale e quindi obbligatoriamente da smaltire illegalmente in loco, se non riusciamo a spedirli fuori regione come ad esempio in Tunisia.

In occasione della visita del rappresentante Onu Orellana, noi soli Medici dell’Ambiente (rappresentati dal Dr. Pasquale Ruffolo) abbiamo chiarito il problema al rappresentante Onu che, presa visione delle nostre denunce, ha scritto nero su bianco che quanto scoperto verso la Tunisia era solo “una goccia nel mare” del quotidiano traffico illecito di rifiuti in Campania. Epicentro organizzativo: gli uffici della Regione Campania.

La raccomandazione finale Onu “le autorità dovrebbero garantire che le industrie utilizzino tecnologie e metodi di produzione che non danneggino la salute dei residenti. Ogni persona ha il diritto di vivere in un ambiente sano e privo di sostanze e rifiuti tossici” è rimasta lettera morta. La Regione Campania non ha e non vuole sul proprio territorio regionale (dati Ispra) un solo impianto finale di smaltimento a norma e controllato per qualunque rifiuto sia urbano che speciale, dall’amianto ai rifiuti ospedalieri, ecc. ecc.. Impietosamente, Ispra lo certifica da decenni!

E’ più facile che ci si ammali e si muoia prima perché essendo povero si vive (ci si ammala e si muore prima) sopra quelle 500mila tonnellate di rifiuti scoperte giusto giorni fa anche nel sottosuolo di Napoli (mezza tonnellata per singolo napoletano) e/o in prossimità di uno di quei 2746 siti campani inquinati da bonificare e che mai saranno bonificati, oppure se si vive senza siti inquinati sotto casa come accade invece a Trento e Bolzano? O si muore prima solo perché si ha difficoltà a raggiungere in auto i luoghi di cura necessari?

A Napoli e Caserta si muore di più e prima (anche) perché si vive (e quindi ci si ammala e si muore) in terre pesantemente inquinate e contaminate dove godono di buona salute solo le pummarole. Ci onoriamo, come Scienziati e Medici di Isde Medici Ambiente Campania e Napoli, di essere stati forse gli unici a fare in concreto in questi ultimi tre lustri le uniche vere e purtroppo drammatiche “Operazioni Verità e Trasparenza”, su Terra dei Fuochi e sulle reali cause della perdita di salute dei cittadini campani, non certo delle sole pummarole, pagando un prezzo salatissimo non solo con le nostre carriere ma con la nostra stessa salute!

Purtroppo ancora non siamo riusciti a fermare questa tragedia perché ancora non siamo sufficientemente ascoltati. I confronti pubblici in Campania si invocano continuamente, ma con tecnici onesti, competenti, indipendenti, e nonostante tutto sempre rispettosi delle Istituzioni, come ci onoriamo di essere noi, non si vogliono mai fare, in Regione Campania. Chissà perché?

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