Un “errore individuale” e caso chiuso: così la Germania spiega ufficialmente come la Russia sia venuta in possesso di un conversazione riservata tra i vertici della Bundeswehr, l’esercito tedesco. L’audio trafugato è stato diffuso dal canale Russia Today – controllato dal Cremlino: alti ufficiali delle Forze armate di Berlino, riuniti in videoconferenza, discutono di un possibile attacco ucraino in Crimea e del possibile invio dei missili Taurus a Kiev. La fuga di notizie è stata causata da un partecipante che ha preso parte alla conversazione da Singapore usando una linea non sicura, ha spiegato il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius. Secondo la Bild, si tratta del generale di brigata della Luftwaffe Frank Gräfe: come ricostruito dal tabloid tedesco, Gräfe si trovava a Singapore per l’Airshow, un evento dell’industria aeronautica, lo scorso 19 febbraio.

“I nostri sistemi di comunicazione non sono stati compromessi”, ha detto Pistorius, presentando i risultati preliminari delle indagini interne. Il ministro ha spiegato che il partecipante che si era collegato da Singapore avrebbe utilizzato un canale aperto e non criptato (via mobile o wlan) per partecipare alla conversazione condotta tramite il servizio Webex. Secondo Pistorius, ciò può aver provocato la “fuga di dati“. I russi potrebbero aver ascoltato la conversazione tramite il telefono dell’ufficiale. Per il ministro è invece da escludere che una spia russa possa essersi inserita direttamente e segretamente nel circuito della conversazione. Pistorius ha dichiarato che sono in corso indagini preliminari nei confronti delle persone coinvolte nella conversazione e che, una volta concluse, si deciderà se avviare un procedimento disciplinare. Per ora, però, non sono previste “conseguenze personali“.

Pistorius si è anche premurato di sottolineare che la fiducia dei partner nei confronti della Germania è “intatta“, nonostante il caso dell’intercettazione dei militari tedeschi. I Paesi alleati, in particolare Francia e Gran Bretagna, hanno mostrato irritazione e imbarazzo per i dialoghi diffusi dai russi, in particolare relativi ai missili Taurus. Nel corso della conversazione alcuni ufficiali della Bundeswehr parlano del possibile impatto dei missili Taurus sul ponte sullo stretto di Kerch che collega la terraferma russa alla Crimea, annessa unilateralmente da Mosca dieci anni fa. E il riferimento si allarga anche alle operazioni collegate ai missili da crociera inviati alle forze ucraine da Parigi e Londra. Che, è l’ammissione tedesca, sarebbero “direttamente coinvolte nel conflitto da molto tempo”. Nonostante le tensioni, però, il cancelliere Olaf Scholz ha ribadito il suo rifiuto a dare i Taurus a Kiev: “Non si può – ha detto il capo del governo tedesco – consegnare un sistema d’arma che arriva molto lontano e poi non pensare a come possa avvenire il controllo del sistema d’arma. Avere il controllo è possibile solo se sono coinvolti soldati tedeschi, e questo è completamente fuori discussione“.

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