Il punto stampa cancellato dopo l’incontro a Washington con Biden è un nuovo episodio di un rapporto, quello tra Giorgia Meloni e la stampa italiana, che spesso genera polemiche e tensioni. Accuse di “articoli inventati”, risposte velatamente piccate e scontri marcati. Nonostante i buoni auspici della stessa presidente del Consiglio, che in un video-diario “Gli appunti di Giorgia” di dicembre 2022, sottolineava di non scappare dai giornalisti, ma anzi di aver risposto a più domande dei suoi predecessori, nel primo anno e mezzo di governo i rapporti con i cronisti sono stati oggetto di diversi confronti.

La premier non ha risparmiato attacchi diretti ai cronisti. Come il 2 giugno 2023, quando, a margine delle celebrazioni per la festa della Repubblica, a un giornalista che chiedeva se fosse sbagliato parlare di pizzo in Sicilia in riferimento alla tassazione dei commercianti, rispondeva: “Le persone normali guardano ciò che ho detto io, non la ricostruzione di una certa stampa…”. O come quando, il 17 gennaio 2024, allontanava in malo modo l’inviata di Piazzapulita, la giornalista Roberta Benvenuto, dicendole di non voler parlare con la trasmissione di La7. O, ancora, il botta e risposta con la conduttrice e giornalista Lilli Gruber. Tanti anche i momenti di tensione. Uno su tutti lo scontro con i cronisti dopo il terribile naufragio di Cutro in cui persero la vita oltre 90 persone. Durante la conferenza stampa organizzata proprio a Cutro al termine del Consiglio dei ministri, incalzata dai giornalisti sul perché le motovedette della guardia Costiera non fossero uscite in mare, Meloni rispondeva adirata: “Qualcuno pensa davvero che il governo o le istituzioni italiane non hanno fatto qualcosa che avrebbero potuto fare?”.

Così come non sono mancati animi infuocati anche per il caso Giambruno. Dopo aver annunciato la rottura con un post sui social dopo i fuorionda riguardanti il giornalista mandati in onda da Striscia la Notizia, Meloni rispondeva palesemente piccata a chi le chiedeva conto della separazione: “Sto bene faccio il mio lavoro, cosa non è chiaro del ‘non voglio più parlare di questo?'”. E come non annoverare tra i casi più eclatanti di attacchi ai giornalisti quello della sorella della presidente del Consiglio, Arianna Meloni che, pochissimi giorni dopo l’affaire Giambruno, interpellata sull’assenza della premier ai festeggiamenti di Fratelli d’Italia per un anno di governo, rispondeva: “Abbiate pazienza, pietà ragazzi, rendetevi conto, io mi vergognerei a chiederlo, comunque secondo me il tesseramento sta andando molto bene anche per questo tipo di giornalismo, quindi continuate così che così andremo ancora meglio”

Ma non solo. Tanti anche i momenti in cui i giornalisti sono stati estromessi, non permettendo così di fare domande. Come il 6 giugno quando, durante una visita ufficiale nella Repubblica di Tunisia, Meloni convoca una conferenza stampa, ma senza invitare i giornalisti. O come quando, durante l’assemblea di Fratelli d’Italia, i giornalisti vengono salutati (e fatti allontanare) pochi secondi dopo l’inizio dell’intervento della stessa premier. E come nel caso della visita alla Casa Bianca del primo marzo 2024.

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