Una cinquantina di detenuti palestinesi arrestati dopo il 7 ottobre sono stati liberati la notte scorsa da Israele. I media citano un comunicato dello Shin Bet (il Servizio di sicurezza interna) e dell’esercito secondo cui la decisione è giunta in seguito ad un sovraffollamento nelle carceri. Ma il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir (dell’ala più di destra del governo di Benyamin Netanyahu) ha scritto su X che in realtà quelle scarcerazioni sono state decise dallo Shin Bet come gesto di distensione in vista del Ramadan. Una mossa a suo parere errata, ha aggiunto, essendo avvenuta “nel giorno in cui due ebrei sono stati uccisi in un attentato” in Cisgiordania. Sempre nella notte due fratelli di 25 e 28 anni sono morti e un terzo fratello di 30 anni è rimasto ferito dopo essere stati colpiti da proiettili sparati dall’esercito israeliano in una località a sudovest di Hebron, in Cisgiordania. Fonti locali affermano che i tre stavano raccogliendo piante selvatiche vicino a Beit Marsam, quando sono stati raggiunti dai proiettili delle forze di Israele. Il bilancio dei palestinesi uccisi in Cisgiordania dal 7 ottobre è di 416, secondo i dati del Ministero della Sanità locale.

Intanto la tv Channel 12 ha riferito che una delegazione israeliana al Cairo che si trova questa settimana per discutere con funzionari egiziani i dettagli di un possibile accordo sul rilascio degli ostaggi ha fornito un elenco di detenuti di palestinesi che non è disposto a liberare se verrà raggiunto un accordo con Hamas. La delegazione tornerà al Cairo la prossima settimana per ulteriori colloqui.

Quanto alla Striscia di Gaza l’agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno 4 persone sono morte e diverse altre rimaste ferite in un bombardamento israeliano che nella notte ha colpito una casa del campo profughi di Bureij.

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