Sui fatti di Pisa si individuino tutte le responsabilità del Ministro, ci mancherebbe – e risulta peraltro difficile non rilevare come il clima sia cambiato con il governo di destra, in particolare grazie alla curiosa visione che i suoi membri hanno del dibattito pubblico.

C’è però un grave elemento che va messo in luce: quei poliziotti che hanno picchiato in modo così indegno delle ragazze e dei ragazzi assolutamente disarmati di ogni oggetto contundente, sono dei robot programmati per eseguire pavlovianamente ogni comando oppure un minimo di coscienza ce l’hanno? Nel primo caso non sarebbe colpa loro, ma sarebbe gravissimo che a gestire le nostre strade e piazze fossero degli automi, cosa peraltro poco credibile. Nel secondo, invece, i casi sono due: o quei poliziotti sono contrari a quella violenza, ma non hanno il coraggio di dire di no agli eccessi che la loro coscienza impedirebbe loro di compiere (allora siamo alla banalità del male “dell’io eseguivo solo”), oppure sono convinti di avere agito giustamente, come già accadde a Genova nel 2001. Questo sarebbe ancora più grave.

Odio le generalizzazioni tipo “gli sbirri (termine che detesto) sono tutti così”, non è vero, non vanno demonizzate le forze dell’ordine a prescindere, ma in quel particolare gruppo c’è qualcuno che si sta chiedendo se ha fatto la cosa giusta? Se c’è lo faccia sapere, dica come possono accadere davvero certe cose. Non so se saremmo più rassicurati o meno, ma almeno sapremmo la verità e chi sono i veri colpevoli.

Articolo Precedente

Le fiabe educano all’intraprendenza, mentre sui social la vita si subisce

next
Articolo Successivo

Pisa, il messaggio ai ragazzi è chiaro: il pensiero critico tenetevelo a scuola, ma non fatelo uscire

next