La Sardegna potrebbe essere pure solo un incidente di percorso, ma le ferite della sconfitta non sono indolori per il centrodestra. Anzi, diventano un innesco per alimentare quel po’ di tensioni interne che finora erano rimaste sopite grazie alla navigazione sicura di Fratelli d’Italia e della sua leader. Ora, invece, il capitombolo della prima prova elettorale delle Regionali carica gli alleati e in particolare Matteo Salvini che senza fare nomi commenta le elezioni in un modo che somiglia tanto a un inizio di resa dei conti. “Quando cambi un candidato in corsa è più complicato. Vale anche per un sindaco. Ma non sarò mai quello che, quando le cose vanno bene, è merito mio e quando le cose vanno male è colpa degli altri”. Il riferimento è all’imposizione di Meloni sul candidato: ha voluto a tutti i costi Paolo Truzzu al posto del governatore uscente Christian Solinas, leader del Partito sardo d’azione e alleato elettorale della Lega. Truzzu si prende tutte le colpe e dice che i fattori nazionali non c’entrano, ma è inevitabile che sia Meloni la risposta sui motivi di una sconfitta di misura, certo, ma arrivata quando tutti si aspettavano. Il suo nome lo pronuncia il leader M5s Giuseppe Conte: “E’ una sconfitta personale” dice. “Meloni ha riempito la campagna elettorale di gigantografie con la sua faccia – continua l’ex premier – Non so se ha dichiarato qualcosa ma non ci ha ancora messo la faccia, forse è il caso di mettercela personalmente perché credo abbia gestito questa vicenda un po’ con arroganza“. “Erano sicuri di vincere – è la sintesi della segretaria del Pd Elly Schlein – Son venuti qui a Cagliari in pompa magna, con premier e vicepremier, e la Sardegna ha risposto. Ha perso Truzzu, ha perso Giorgia Meloni che l’ha imposto con una forzatura, e ha perso pure Matteo Salvini“.

Il leader della Lega ostenta fair-play, ma ogni frase appare come un messaggio in bottiglia agli alleati. “Dopo cinque vittorie consecutive una sconfitta ci può stare. Quando il popolo vota ha sempre ragione” ragiona. “Quando si vince si vince tutti insieme, quando si perde si perde tutti insieme”. Salvini vede anche delle note positive nel ko in Sardegna perché “i numeri dicono che il centrodestra ha aumentato i voti rispetto alle Politiche, che la Lega e il Partito sardo d’azione sono cresciuti di tre punti, però ha vinto la candidata M5s. In democrazia è giusto così”. Vale la pena ricordare che alle Regionali del 2019 in Sardegna la Lega prese l’11 e questa volta non ha raggiunto il 4, mentre il Psdaz arrivò quasi al 10 e ora è poco sopra il 5.

Il vicepremier non molla l’osso. Truzzu è stato disastroso in città? E Salvini si sofferma sul fatto che “bisognerà analizzare soprattutto il voto delle città dove la sinistra ha vinto anche con forte distacco, mentre il centrodestra ha vinto nelle province e nei piccoli comuni. A Cagliari ha vinto abbondantemente il centrosinistra e su questo bisognerà fare una riflessione“. Anche perché nel capoluogo sardo sono in programma le Comunali proprio quest’anno. “Sicuramente aver perso di tanto a Cagliari piuttosto che a Sassari deve farci riflettere e farci lavorare ancora di più”, ma, sottolinea Salvini, “sarebbe ingeneroso” parlare di sconfitta di Truzzu, perché “quando si vince si vince tutti insieme, quando si perde non è colpa di uno”. E tutti insieme significa tutti insieme.

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