I clienti del Vecchio Continente comprano auto di marchi europei (oltre il 70% di quota nel corso del 2023), ma per affidabilità hanno un significativo debole per quelli del Giappone (7 fra i primi 10), mentre per il livello di soddisfazione premiano non solo Tesla (quasi una “setta” di cui Elon Musk è il profeta), ma anche Alfa Romeo, seconda con lo stesso punteggio di Lexus.

Lo rivela un’analisi di Euroconsumers, il network continentale di organizzazioni, coordinata dall’italiana Altroconsumo condotta tra maggio e luglio dello scorso anno che ha portato alla valutazione di 30.000 questionari online validi disponibili in nove paesi – Italia (7.241 risposte, un quarto del totale), Belgio, Francia, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Sloveni e Spagna – grazie al contributo di 8 associazioni. Per il momento è ancora esclusa la Germania, il più grande mercato europeo, dove la potente e affidabile Stiftung Wahrentest si sta organizzando. Ogni partecipante poteva compilare una sola volta la scheda, ma per un massimo di due auto con un’anzianità compresa fra 6 mesi e 12 anni.

Nella Top 10 dei marchi più affidabili ce ne sono 7 giapponesi: nell’ordine Lexus (98 punti su 100), Suzuki, Subaru e Toyota ai primi quattro posti, poi Honda, Mitsubishi e Nissan tra l’ottavo e il decimo. Il primo costruttore europeo è quinto, Cupra, una “costola” del gruppo spagnolo Seat e l’ultimo nato dei brand del gruppo Volkswagen e anche l’ultimo sopra quota 90. La coreana Kia è sesta seguita dalla Smart, la joint-venture sino tedesca tra Geely e Mercedes-Benz. Fiat è 23esima con 84 punti. In fondo alla classifica, rispettivamente con 76 e addirittura 64 punti, ci sono Opel, il marchio tedesco di Stellantis, e Land Rover, il costruttore britannico controllato dagli indiani di Tata.

Quasi “curiosa” la presenza di Lancia, da anni commercializzata solo nel Belpaese e solo con la Ypsilon (di cui recentemente è stata presentata la nuova generazione): non a caso le valutazioni arrivate quasi esclusivamente dall’Italia e la piazzano attorno al trentesimo posto come affidabilità e al penultimo per soddisfazione (solo Land Rover ha ottenuto un punteggio più basso). Per ragioni anche ovvie legate anche alle dimensioni e al segmento di appartenenza, Lancia è invece il marchio per il quale gli automobilisti hanno sostenuto le spese di manutenzione più basse: appena 200 euro nell’ultimo anno. Poi Ci sono Dacia (240), Hyundai, Suzuki, Fiat, Ford e Renault (250) e Opel 255. Gli interventi più onerosi riguardano i marchi premium tedeschi: Audi e Mercedes-Benz (450 euro).

Sul fronte della soddisfazione le graduatoria cambia un po’: in meglio, soprattutto per l’Italia. Al primo posto c’è Tesla (93, contro l’84 di affidabilità, lo stesso riscontro di Fiat, che è migliorata negli ultimi anni), ma al secondo, a quota 89 non c’è solo Lexus, ma anche Alfa Romeo (che per l’affidabilità si è fermata a 82). Il Biscione, che sta riguadagnando credibilità, non è stato premiato solo dall’Italia: il dato è stato mediato anche statisticamente ed è quindi reale. Con 88 punti ci sono poi Porsche e Subaru, seguite a 87 da Mazda e Volvo.

Per quanto riguarda i modelli elettrici, la Tesla Model X – risultata nel 2023 l’auto più venduta d’Europa e del mondo – l’ha spuntata con 99 (affidabilità) e 92 punti (soddisfazione) sulle Bmw i3 e sulla Volkswagen e-Up!. Con un doppio 90, la Ford Kuga ha primeggiato fra le plug-in a benzina (davanti a Kia Niro e alla Mitsubishi Outlander), mentre la Lexus NX ha vinto la (molto) equilibrata sfida fra le ibride a spese della Suzuki Ignis e dalla Fiat Panda. Tutti e tre i modelli hanno ottenuto 99 in fatto di affidabilità e rispettivamente 86, 81 e 80 per la soddisfazione. La Audi A1, la Volkswagen T-Cross e la Suzuki SX S-Cross si sono giocate il primato fra le macchine a benzina su livelli altissimi: 97 per affidabilità e poi 83 per la VW, 81 per la Audi e 77 per la Suzuki in fatto di soddisfazione.