Alla famiglia di Alexei Navalny per il terzo giorno consecutivo è stato negato l’accesso al corpo del principale oppositore anti-Putin, morto in carcere a Kharp a 47 anni. I collaboratori del dissidente, rientrato in Russia dopo un tentativo di avvelenamento, hanno fatto sapere che le autorità russe hanno di nuovo respinto la richiesta di poter avere il corpo. “La madre di Alexei e i suoi avvocati sono arrivati all’obitorio questa mattina presto. Non è stato permesso loro di entrare. Uno degli avvocati è stato letteralmente spinto fuori. Quando è stato chiesto al personale se il corpo di Alexei fosse lì, non hanno risposto”: ha reso noto sui social media la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh. Il portavoce di Putin Dmitry Peskov ha risposto che il Cremlino non ha competenza sull’accesso dei familiari. “Non siamo coinvolti in questa questione, questa non è una funzione dell’amministrazione presidenziale”, ha detto il portavoce, citato dall’agenzia Tass. La famiglia di Navalny ha chiesto da subito la restituzione del corpo del leader dell’opposizione e accusa Mosca di aver nascosto il suo corpo per coprire quello che sostiene sia un omicidio. Un giornale russo indipendente – si legge sui media britannici – ha citato una fonte anonima secondo cui il corpo di Navalny sarebbe stato consegnato all’ospedale clinico del distretto di Salekhard. La fonte anonima, identificata come un paramedico esperto, ha detto che il corpo presentava “contusioni” ed era stato trasportato dalla vicina città di Labytnangi. Ieri si era parlato di segni dovuti potenzialmente anche a manovre di salvataggio.

Secondo SkyNews le telecamere stradali che monitorano il traffico avrebbero catturato un convoglio russo che trasportava il corpo di Navalny dalla prigione all’obitorio. Entrambe le telecamere mostrano lo stesso convoglio che attraversa il fiume Ob a sud di Labytnangi, che è l’unica strada tra la prigione di Kharp e l’obitorio di Salekhard, dove sarebbe il corpo dell’oppositore. La prigione e l’obitorio dell’ospedale della città di Salechard distano circa un’ora di macchina, ricorda SkyNews, sottolineando che i codici temporali sui video suggeriscono che il convoglio di quattro veicoli (un’auto della polizia davanti e dietro, un minibus e un’altra auto senza contrassegni) è stato ripreso tra le 23:54 e le 00:01 ora locale. Il minibus – conclude il canale all-news inglese – è un modello UAZ e ha contrassegni che suggeriscono sia un veicolo del servizio penitenziario federale. Sky News precisa di non essere in grado di verificare in modo indipendente le indicazioni.

Peskov ha detto anche che l’inchiesta sulla morte di Navalny è ancora in corso e per il momento non ci sono risultati. La portavoce di Navalny, per contro, traduce così questo concetto: “L’indagine è stata estesa – scrive su X Kira Yarmysh – Non si sa per quanto tempo andrà avanti. La causa della morte è ancora ‘indeterminatà. Mentono, prendono tempo e non lo nascondono nemmeno”.

Il Cremlino ha spiegato tra l’altro ha definito “rozze” le dichiarazioni da parte dei Paesi occidentali fino a quando i risultati delle indagini non saranno resi pubblici. “In condizioni nelle quali non ci sono informazioni, è assolutamente inaccettabile fare affermazioni, diciamo, francamente rozze“, ha dichiarato Peskov sempre secondo la Tass. “Questo non è appropriato per i funzionari governativi, dalle cui labbra abbiamo sentito tali frasi. E queste frasi, ovviamente, non possono causare alcun danno al capo del nostro Stato, ma non danno assolutamente una buona immagine di coloro che fanno tali dichiarazioni”.

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