“La morte di Navalny è responsabilità del Cremlino, un messaggio verso i movimenti di opposizione di questi giorni che firmano per il candidato russo contro la guerra, ma anche verso le donne che chiedono il ritorno a casa dei soldati”. È parte dell’analisi di Giovanni Savino, professore di Storia della Russia alla Federico II di Napoli – che per una decina d’anni ha vissuto a Mosca – intervistato dall’Ansa. Il riferimento è alla morte del principale oppositore politico di Vladimir Putin, Alexei Navalny.

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