Hamas ha delle richieste sugli ostaggi che non possiamo accettare. Il rapporto di scambio fra ostaggi e detenuti palestinesi deve essere simile a quella dell’accordo precedente”. Così il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha bocciato la proposta mediata a Parigi per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza, ribadendo che non farà un accordo “ad ogni prezzo”. Nei precedenti accordi, il rapporto era stato di un ostaggio per tre detenuti palestinesi. “Il nostro obiettivo è una vittoria completa su Hamas. Uccideremo la leadership di Hamas, quindi dobbiamo continuare ad operare in tutte le aree della Striscia di Gaza”, ha aggiunto il premier israeliano parlando ad una riunione del Likud. “Non dobbiamo porre fine alla guerra prima di allora. Ci vorrà del tempo: mesi, non anni”, ha dichiarato Netanyahu.

Domenica era stato Hamas a prendere tempo sull’accordo per il rilascio degli ostaggi e la tregua: un attendismo che aveva fatto presagire la fumata nera. La fazione islamica vorrebbe di più. Non solo per quanto riguarda la liberazione dei detenuti palestinesi per i quali non si accontenterebbe di uno scambio 3 a 1 con gli ostaggi, come previsto nei precedenti accordi. Ma soprattutto – trapela dalle prime indiscrezioni riportate da Al Arabija e Al Sharq – condizionerebbe il via libera ad un cessate il fuoco totale. Una richiesta da sempre rifiutata da Israele. Inoltre, secondo il network al Quds, nella richiesta avanzata da Hamas per la libertà di un maggior numero di detenuti palestinesi, sarebbero inclusi quelli della ‘Forza Nukheba‘, responsabile principale dell’attacco del 7 ottobre. Anche su questo punto Netanyahu però aveva già chiarito di non voler arretrare.

Le posizioni dunque sono sempre più lontane sull’intesa mediata da Usa, Qatar ed Egitto nella capitale francese. Le ultime dichiarazioni di Netanyahu non fanno altre che confermarlo. Ed è in questo contesto che comincia la visita del segretario di Stato americano Antony Blinken, atterrato in Arabia Saudita per dare il via ai colloqui sulla crisi in Medio Oriente e in particolare sull’accordo per una nuova tregua nella guerra tra Israele e Hamas. Blinken a Riad farà la prima tappa del suo quinto tour in Medio Oriente dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre che hanno provocato la massiccia rappresaglia israeliana. Un’operazione, quella a Gaza, che secondo gli ultimi numeri forniti da Hamas ha provocato 27.478 vittime, la maggior parte delle quali donne, bambini e adolescenti. I feriti sono 66.835.

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