“Io non parlo mai di passato, altrimenti dovrei chiedere a Conte se ritiene ancora i decreti sicurezza di Salvini un punto fermo della strategia politica del M5s. La lista sarebbe lunga. Penso che occuparsi dei partiti della stessa coalizione sia abbastanza imbarazzante. Se Conte fa riferimento a politiche dem del passato, costringe me a tornare sul passato del M5s, ma così non ci guadagna nessuno“. È il commento del capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, che durante Omnibus (La7) replica a distanza ad alcune affermazioni del leader del M5s Giuseppe Conte in una intervista al Corriere della Sera.

In particolare, l’ex presidente del Consiglio ha invitato il Pd di Elly Schlein a uscire dalle ambiguità, non solo in merito all’Ucraina e a Israele, ma anche su posizioni passate dei riformisti dem. “Bisognerebbe interrogare il Pd – sottolinea Conte – per verificare quanti nostalgici ci sono ancora del Jobs Act e della Buona Scuola, quanti sostengono il turbo-atlantismo e politiche europee neoliberiste. Chiediamo a chiunque si professi progressista di essere radicale su questi obiettivi”.

Boccia non ci sta: “La stella polare di Elly Schlein è molto chiara: il Pd è un partito stabilmente di sinistra, dentro i progressisti europei, anzi mondiali, visto che cerchiamo di tenere insieme la grande famiglia socialista europea nel solco delle famiglie socialiste di tutto il mondo. Ricordo a Conte che abbiamo un avversario comune: la destra di Giorgia Meloni e non il centrodestra, che in Italia non esiste più”.

E puntualizza: “È evidente che per costruire un’alternativa a coalizioni di destra bisogna mettere insieme le diverse sensibilità ma non è che si fa la competizione sulle sfumature dentro la coalizione. Chiedere ai riformisti del Pd una cosa fatta ai tempi in cui il governo del Pd era fatto da persone che nel Pd non ci sono più non ha senso“.

La conduttrice Alessandra Sardoni chiede al parlamentare: “Ma, ad esempio sull’Ucraina, come fanno a stare insieme nel Pd Lorenzo Guerini e Marco Tarquinio (ex direttore di Avvenire e probabile candidato del Pd alle europee, ndr)?”.
Io non so come facciano a stare insieme Virginia Raggi e Giuseppe Conte – risponde Boccia – ma non per questo gli chiedo conto di tutto questo. Ripeto, quando si entra nelle dinamiche degli altri partiti, si fa un’operazione non molto corretta. Se un alleato ci porta a parlare di temi che riguardano il passato remoto del nostro partito, fa il gioco della destra, non certamente il gioco di chi ha l’onere di costruire un’alternativa”.

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