Lei continua a definirsi “zen” e assicura di “non aver perso la calma”, ma dopo la doppia critica arrivata da Giuseppe Conteprima con il no al sit-in sulla Rai definito ipocrita, poi “i capelli dritti” per un Pd diventato a suo dire “bellicista” – Elly Schlein ha deciso di replicare. “La gente ci chiede di costruire un’alternativa a questo governo di destra. Se qualcuno pensa di attaccare o insultare il Pd anziché il Governo sta sbagliando strada”, ha detto la segretaria Pd alla presentazione del nuovo libro di Alessandro Zan.

La leader dei democratici si dice intenzionata a bloccare al più presto il ‘fuoco amico’ che arriva dal potenziale alleato. Intanto perché “dare l’idea che non ci sia un’alternativa significa fare un grandissimo favore a Giorgia Meloni”. Dall’altro lato Schlein deve anche spegnere sul nascere i malumori del partito, già poco incline a un’alleanza, figuriamoci a subire le critiche dell’ex premier.

I maggiorenti del partito non hanno ben digerito le frecciatine arrivate dal leader M5S. “Conte ha i capelli dritti? Non mi occupo di tricologia – ironizza Lorenzo Guerini – il Pd è stato ed è dalla parte della difesa della libertà e della sovranità dell’Ucraina, dalla parte del diritto internazionale. Senza esitazioni o ambiguità”. “Conte ha una memoria selettiva – gli fa eco Andrea Orlando – definire bellicista chi si è comportato esattamente come si comportò al tempo il M5S mi pare logicamente difficile da sostenere. C’è molta campagna elettorale”. Matteo Orfini è ancora più diretto: “Sembra che Conte sia più attivo nell’apposizione al Pd che al governo. A noi spetta il compito di rafforzare il Pd, poi se matura una evoluzione del M5s ben venga, così è faticoso”, ammette.

Di fronte alla platea dem, Schlein decide di passare al contrattacco: “Io continuerò a lavorare nel modo più unitario possibile ma non siamo disponibili ad accettare costanti mistificazioni e attacchi che mirano al bersaglio sbagliato”, dice. Perché se è vero che “per litigare bisogna essere in due” e la segretaria Pd rivendica di non aver mai attaccato in modo polemico le altre opposizioni, è vero anche che un possibile braccio di ferro continuo da qui alle europee “non verrebbe capito dagli elettori”.

L’avvicinarsi delle elezioni europee rende il clima teso. Schlein è sempre apparsa come quella più decisa a seguire la prospettiva di un fronte delle opposizioni, da mettere in campo quando ci sarà da contendere il governo al centrodestra. Con questo fine, aveva ammortizzato le stoccate di Conte. “Evidentemente – ha ribattuto Schlein tornando sulla questione Rai – non sente come noi l’esigenza di intervenire sull’uso propagandistico che il governo sta facendo della pubblica informazione”. La giornata non è stata quella della conciliazione. “Non ho perso la calma – ha ribadito Schlein – col M5s continuiamo a lavorare in maniera unitaria, ma esigiamo anche il rispetto. Ci sono differenze, ma a noi interessa che raccontiamo fuori che un’alternativa è possibile. Sono Zen, ma è un principio fondamentale”.

Gli attacchi di Schlein sono rimbalzati nelle stanze di Conte. Ma non sono arrivate reazioni: il Movimento ne ha preso atto, d’altronde, hanno spiegato fonti del M5s, “è un normale confronto politico”, non è la prima volta che ci sono tensioni. La posizione di Conte è nota ed è sempre quella: bisogna costruire progettualità non basta mettere insieme due forze. Ma per Schlein “la gente si rende conto di chi lavora alla costruzione di una alternativa urgente alla destra. Dare l’idea che non ci possa essere un’alternativa è un favore a Meloni”. E poi: “Non si fa politica guardando lo specchietto retrovisore, perché non si fa fare un passo avanti al Paese. Certo che abbiamo le nostre differenze, ma la situazione ci richiede la disponibilità a lavorare su battaglie comuni, davanti a un governo che sta dividendo il Paese. Questa responsabilità è molto forte, continueremo a lavorare nella maniera più unitaria possibile. Poi, come io rispondo delle mie scelte ai miei elettori, altri risponderanno ai loro elettori”. Schlein ha minato i rapporti con il M5s e ha sminato qualche tensione interna. Anche quelle sui temi etici, che da giorni hanno messo in subbuglio i cattolici dem. “Il Pd ha rilanciato il suo impegno su una legge nazionale sul fine vita”, ha ribadito la segretaria, che però ha chiarito il caso della consigliera veneta Bigon, che ha votato in maniera difforme al partito: “Non è stata messa in discussione la libertà di coscienza – ha detto la segretaria Pd – Nessuno ha parlato di sanzioni o di provvedimenti disciplinari”.

Articolo Precedente

Ilaria Salis, Schlein: “Salvini dice che non può fare la maestra? E allora lui che è accusato di sequestro di persona come può fare il ministro?”

next
Articolo Successivo

Elezioni Sardegna, per me l’unica vera novità è la coalizione di Soru: un programma straordinario

next