L’orizzonte vi si perde, lo sguardo pure. In questo vuoto che sembra inghiottire la realtà si svela la meraviglia dell’Uzbekistan, terra di cupole turchesi e maioliche preziose, attraversata dalla leggendaria “Via verso l’Oriente”, lungo la quale spuntano Khiva, Bukhara e Samarcanda, città custodi dell’iconica architettura timuride e di stupende madrasa. L’identità del Paese sembra destreggiarsi tra i numerosi contrasti ereditati dalla storia, tra piramidi di meloni a bordo strada e bancarelle di spezie, genius loci che si rivela in un aroma dolce e pungente, nonostante le marmitte fumiganti di vecchie Lada ancora in circolazione. Tuttavia, il profumo dell’Asia Centrale non è cambiato nel tempo, così l’ospitalità che si fa arte e i silenzi distanti dai centri e dalle rotte turistiche. È così che l’Uzbekistan si rivela, imprevisto e magnifico.

“Non ho scritto neppure la metà delle cose che ho visto” disse Marco Polo, il mercante veneziano che trovò destinazione in ogni tappa del suo lungo viaggio verso la Cina, trasformando il transito in una delle più belle avventure mai scritte, Il Milione. L’Uzbekistan è il cuore dell’Asia Centrale, nonchè il Paese più ricco, meta sempre più richiesta dai viaggiatori che desiderano vedere con i propri occhi la leggendaria Via della Seta, ma anche realtà meno note come la moderna capitale Tashkent, che mixa l’austero stile post sovietico alla vita autentica e gioiosa dei bazar. Vale il viaggio anche la natura selvaggia dei Monti Nuratau a Nord, puntellati da minuscoli villaggi di pastori, luoghi da cui partire per trekking indimenticabili. Bellissima anche la Valle di Fergana, idillio verde ad Est del Paese attraversato da fiumi e circondato da catene montuose, una regione fertile disegnata da campi di cotone, riso, tabacco, e coltivazioni di frutta e verdura, un territorio generoso che contrasta con i fragili ecosistemi delle aree aride e semiaride della zona centrale e occidentale come il Lago D’Aral che negli ultimi anni ha perso il 75% della superficie idrica, diventando un caso conosciuto in tutto il mondo. Un viaggio in Uzbekistan è un’occasione per conoscere una realtà, ancora poco nota, dalla storia millenaria e dal presente fatto di bellezze e forti contrasti. Con i tour di Francorosso avrai modo di esplorarla come un vero viaggiatore: preparati ad ascoltare le leggende della Via della Seta e i silenzi del cuore pulsante dell’Asia.

La terra di Tamerlano, lungo la Via leggendaria

L’inTour Explore La Terra di Tamerlano ti consentirà di percorrere le tappe più celebri della Via della Seta, Khiva, Bukhara, Samarcanda, e di conoscere Tashkent, la moderna Capitale. 740 km da percorrere, 6 notti e mille avventure. Visiterai l’incantevole Khiva nel bel mezzo del Deserto di Kyzylkum, cittadina storica che non fa segreto del passato fatto di crudeltà barbariche, scorribande dei predoni turkmeni e mercato degli schiavi. Crude testimonianze contrastano con l’incredibile bellezza del centro storico risalente all’VIII secolo. Khiva venne fondata come stazione commerciale lungo la Via della Seta, ed oggi è una vera e propria “città museo” considerata la meglio conservata di tutta l’Asia Centrale, che ospita decine di moschee, mausolei e madrasa, le scuole per le scienze giuridico-religiose musulmane. Si accede alla città vecchia fortificata Itchan Kala dalla Porta Settentrionale, Meridionale e Occidentale, per immergersi nelle atmosfere di un tempo, passeggiare tra edifici color cachi tempestati di piastrelle verdi e blu, e visitare siti storici bellissimi, a cominciare dal Minareto Kalta Minor rivestito da piastrelle turchesi, il Mausoleo di Sayid Alauddin risalente all’Impero Mongolo del 1300, l’antica fortezza Kuhna Ark del XII secolo, residenza dei sovrani di Khiva, la grande Moschea Juma, la madrasa e il minareto Islam Khodja e il sacro Mausoleo di Pahlavon Mahmud con il suo incantevole cortile.

La tappa successiva del tour è la splendida Bukhara, raggiungibile con volo interno. Si tratta della città più santa dell’Asia Centrale, un centro storico praticamente intatto che rappresenta al meglio quello che fu il Turkestan prima dell’arrivo dei sovietici. Visiterai le madrasa e le splendide architetture che si affacciano sulla piazza Lyabi Khauz, come la Khanqah di Nadir Divanbegi, un edificio sufi situato sul lato occidentale. Avrai inoltre la possibilità di immergerti in quella che fu la vita locale, strettamente legata alla Via della Seta, entrando nelle preziose stanze della casa/museo Fayzulla Khodjaev, appartenuta ad un ricco mercante. Il tour prevede anche una visita al complesso di Poy-i Kalyan con la magnifica madrasa Mir-i Arab, e Chor Minor, la madrasa dei “quattro minareti”, come suggerisce l’antico nome tagiko. Bukhara è altresì la città dei tappeti, che troverai arrotolati in ordinati plotoni nelle fornitissime bancarelle dei tre bazar coperti del centro. Lasciati guidare dai sensi in un turbinio di suoni, colori e profumi: l’odore intenso del cumino, quello dolce della cannella, l’aroma tentatore del pane appena sfornato, dei dolci tipici al miele e del cibo cotto al momento. Ascolta il rumore scoppiettante delle braci: è quello di un Shashlyk messo a rosolare, il classico spiedino di carne di montone o manzo, fresca o marinata, servito con il classico nan e cipolle sottaceto.

Il tour prosegue a Shakhrisabz, centro con più di duemila anni di storia che fu la città natale di Tamerlano, prima di arrivare a Samarcanda, il grande classico di un viaggio in Uzbekistan. Fu proprio Tamerlano a trasformare questa città da piccola oasi qual era nel centro culturale ed economico più importante dell’Asia Centrale. Qui tutto parla della gloriosa dinastia timuride, a cominciare dal magnifico Registan, una delle città vecchie tra le più belle di tutto il mondo islamico dove sorgono le più antiche madrasa giunte sino a noi: Ulugbek, Sherdor e Tilla Kori, tre maestosi edifici ricoperti da miriadi di tasselli turchesi, maioliche che disegnano la fantasia e la trasformano in opulenza, a testimonianza di quello che doveva essere il centro commerciale della Samarcanda medievale. Nell’area si trova anche il Mausoleo di Gur-Emir che ospita la tomba di Tamerlano, strutture risparmiate nel corso dei secoli dalla furia di frequenti terremoti che le danneggiò senza mai farle crollare.

Anche a Samarcanda ti aspettano delle esperienze immersive e uniche nel loro genere, non solo nei bazar cittadini. Sperimenterai l’inconfondibile accoglienza in una casa tagika, dove potrai gustare la bontà di un menù tradizionale a base di pilaf, riso preparato con uvette, karam shorva, zuppa di cavoli e montone, tandir samsa, fagotti di pasta sfoglia ripieni di carne o verdure e cotte nel forno, dolmas, foglie di vite ripiene di carne macinata e speziata, e per finire con un tripudio di frutta, fresca e secca. Parteciperai ad un’esperienza altrettanto interessante in una fabbrica di tappeti Khudjum, dove la manualità delle donne artigiane è arte, capace di trasformare lana e seta in autentici capolavori.

Dopo le classiche tappe della Via della Seta, il tour conclude a Tashkent, la Capitale. Dalla piazza dell’Indipendenza, al teatro dell’Opera, per poi fare sosta anche al complesso di Khast Imam, il museo in cui è conservato il Corano più antico del Paese, prima del gran finale nella modernità di una realtà in divenire, a caccia di locali e ristoranti alla moda. L’Uzbekistan si affaccia pian piano al futuro, memore del grande passato. Oggi il cuore dell’Asia Centrale ritma il passo di una bellissima avventura, tra città d’oro e villaggi di pastori lungo la Via di un’esperienza straordinaria.

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