Un passo avanti e tre indietro: aspettando gli incentivi appena varati, il mercato dell’auto a gennaio chiude in chiaroscuro. Infatti, il +10,6% di immatricolazioni (141.946 contro 128.329) rispetto al gennaio 2023, non deve ingannare. Perché, a fronte di questo passo avanti, va registrato un rallentamento evidente rispetto al +19% di tutto il 2023. La lettura riguarda appunto il portafoglio ordini accumulato ed esaurito lo scorso anno, e la nuova raccolta che ancora non decolla. Raccolta dove sicuramente incide l’incertezza sugli incentivi appena presentati dal Ministro Urso e sui quali l’Unrae per bocca del suo Presidente, Michele Crisci pur esprimendo soddisfazione, non nasconde nemmeno la preoccupazione che la lentezza burocratica per tutti i necessari passaggi autorizzativi porti alla paralisi del mercato almeno fino a metà marzo. Nel frattempo va registrato il drastico calo di quota delle immatricolazioni di vetture elettriche: parliamo di 2.947 unità, cioè un -56,6% rispetto a dicembre 2023 e -11,6% rispetto a gennaio 2023, per una quota di mercato che precipita dal 6,1% al 2,1%. Crollo anche delle ibride plug-in con un 2,8% di quota (-2%). In totale, le vetture alla spina si fermano a una quota di 4,9%, la più bassa da gennaio 2021.

Ora, ferma restando la tendenza degli italiani che come dimostra l’utilizzo degli incentivi stanziati per il 2023 è stata indirizzata prevalentemente verso le vetture tradizionali (siamo all’87% per le vetture con 61-120 g/km di emissioni di CO2 contro il 3% per quelli delle vetture con emissioni da 0 a 20 g/km di CO2 e solo l’1,2% per quelle con emissioni da 21 a 60 g/km di CO2), resta da vedere in che maniera inciderà la nuova piattaforma di incentivi su questa base quasi culturale del nostro automotive.

Quanto alla struttura del mercato, crescono poco i privati e il noleggio a lungo termine, mentre calano le autoimmatricolazioni. A trionfare a gennaio sono i noleggi a breve termine (4,3% di quota, +3,1% rispetto a gennaio 2023). Tra le alimentazioni, detto delle vetture alla spina, il gennaio dei motori a benzina registra una crescita sostenuta, recuperando quasi 4 punti, al 30,3% di quota, mentre il Diesel scende al 15,8% di quota in gennaio (-3,2%). Il Gpl recupera un altro mezzo punto e sale al 10,8% di share, mentre il metano conferma lo 0,2% di quota. Le vetture ibride arrivano al 38,0% delle preferenze, con un 10,5% per le full hybrid e 27,5% per le mild hybrid.

Articolo Precedente

Incentivi auto 2024, più soldi per le termiche e meno per elettriche. Ridimensionate le plug-in

next
Articolo Successivo

Dacia, la nuova sfida alla Dakar 2025 si chiama Sandrider. Ecco i dettagli

next