La genialità di Alberto Tomba si vede anche nelle descrizioni: “Mi ricorda Clark Kent, che poi si trasforma in Superman“. Così il campionissimo dello sci descrive Jannik Sinner, il nuovo uomo-copertina dello sport italiano. Anche il campione degli Australian Open è un grande appassionato di sci, da buon sudtirolese, ma alla fine ha scelto la racchetta: “Il fatto buffo è che io avevo il campo da tennis nel parco di casa”, racconta Tomba alla Gazzetta dello Sport, spiegando che prima o poi incontrerà Sinner sulle nevi: “Dovevamo incontraci a Torino per un caffè, poi a San Vigilio di Marebbe prima di Natale, ma sono stato poco bene. Speriamo di trovare il tempo, avrei piacere”.

Così diversi, Tomba e Sinner. Ma lo sciatore ammette di provare ammirazione per il nuovo campione: “Se guardi Jannik quando entra in campo, non ti dà l’impressione di essere agitato dentro. Sembra impermeabile, quasi distratto, e questo può disorientare l’avversario”. E ancora: ” È bello ascoltarlo quando parla. Sempre misurato. Rispetto a me lui ha una fortuna: è cresciuto negli anni dei social e ha un team che lo aiuta a maturare gradualmente e gli evita gli errori, che un giovane può commettere”.

Ma Tomba trova anche una similitudine con Sinner, un aspetto che hanno in comune: “Io ero pignolo e creativo in gara? Credo Sinner sia molto simile a me in questo. Studia molto ogni avversario, non lascia nulla al caso. E sa anche giudicare se stesso, questo è importante. Solo in questo modo si correggono gli errori e si migliora. Guardate il suo terzo set della finale degli Australian Open, ha cambiato letteralmente marcia. Anch’io lo facevo qualche volta nella seconda manche. Questo è possibile quando si studiano i particolari, la vittoria non arriva per caso”.

Il consiglio invece riguarda la popolarità: “La popolarità è più difficile da gestire di quanto non sembri. Adesso ogni sua mossa sarà giudicata. Io, nel 1988, a Sanremo ci sono entrato sciando dal vivo nell’Olimpiade di Calgary, lui in che veste ci andrebbe? La sua presenza piacerebbe senz’altro, ma ci sarà sempre qualcuno pronto a storcere il naso“.

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