Il premier ungherese Viktor Orban non è responsabile della vicenda che riguarda Ilaria Salis ed è l’opposizione che “politicizza” la questione e danneggia la donna detenuta in Ungheria. Non solo Orbán non ha colpe ma ormai viene considerato già un esponente della famiglia Europea dei Conservatori guidati da Giorgia Meloni. È questa la posizione che Palazzo Chigi ha comunicato ai parlamentari di Fratelli d’Italia sul caso Salis nella velina inviata questa mattina che si chiama “Ore 11”. La presidenza del Consiglio ieri sera ha fatto trapelare la telefonata tra Meloni e Orban ma senza prendere una posizione precisa sulla questione: questa mattina lo ha fatto escludendo il premier ungherese dai responsabili della detenzione – con manette (anche ai piedi) e guinzaglio – di Salis.

Nel commento delle notizie di politica interna il mattinale di Palazzo Chigi, gestito dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, premette che le immagini della donna ammanettata e con i piedi legati “hanno destato particolare indignazione nell’opinione pubblica”. Poi, dopo aver elogiato il lavoro diplomatico del ministero degli Esteri Antonio Tajani e di Meloni, attacca le opposizioni che hanno chiesto un’informativa del governo: il mattinale parla di “pretestuosa polemica delle opposizioni, inutile alla soluzione del ‘caso’ si basa sul rapporto tra il Presidente Meloni e Orban, entrambi nell’Ecr il partito dei conservatori europei”. In realtà è un errore marchiano: Orban, che è fuori dal Ppe, non è ancora entrato nel partito dei Conservatori di Meloni anche se la premier italiana ci sta provando per avere un ruolo determinante nella prossima Commissione Europea. Errore dietro cui si cela la vicinanza tra Meloni e Orban. Tant’è che subito dopo Palazzo Chigi, in un italiano un po’ stentato, assolve il premier ungherese: “(…) ieri ha ben spiegato Tajani che la decisione dipende dalla magistratura che è indipendente dalle scelte del governo, come in Italia, ma il sapere che Orban non è responsabile non ha cambiato l’atteggiamento delle opposizioni”.

Inoltre “Ore 11” si occupa anche del caso specifico ricostruendo tutte le accuse nei confronti di Salis: “Tra il 9 e l’11 febbraio – si legge – si ricordava, con manifestazioni autorizzare, il Giorno dell’Onore a Budapest e la Salis sarebbe stata coinvolta in aggressioni ai danni di alcuni manifestanti. Lei sostiene di essere innocente. Delle immagini video – secondo gli inquirenti – la immortalano insieme ad altri durante le aggressioni. Viene trovata insieme ad altri componenti di quella che, per gli inquirenti ungheresi, sarebbe una organizzazione terroristica e quindi l’accusa non è di “semplice violenza politica. Da questa accusa deriva la richiesta di condanna a molti anni di carcere”. Quindi, conclude il mattinale, “è doveroso seguire con grande attenzione le condizioni di salute e di detenzione di ogni cittadino italiano accusato o condannato all’estero e in questa ottica si è già attivato il governo con il ministro Tajani ed il premier Meloni come, d’altronde, era già accaduto in precedenza con il cittadino egiziano Patrick Zaki”.

La colpa per Palazzo Chigi sarebbe dell’opposizione che sta peggiorando la situazione di Salus: “il tentativo di politicizzare la questione come stanno facendo Pd, M5S e la sinistra in generale rischia di danneggiare la stessa Ilaria Salis come era già accaduto in passato con il caso Zaki. Nessuna soluzione diplomatica può andare a buon fine insultando e denigrando lo Stato estero con il quale ci si deve relazionare. Sembra una ovvietà ma la sinistra sembra non capirlo”.

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