Rieccola, la Frattocchie a 5Stelle: tutta sul web, stipata di docenti universitari. In attesa delle sue filiali sul territorio, quelle che dovranno spiegare agli iscritti come si amministra e si sta in politica. Per ora la certezza è che la scuola di formazione del M5S, pallino di Giuseppe Conte, ripartirà sotto la guida di Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps e sicuro capolista del Movimento alle Europee nella circoscrizione Sud.

Sarà innanzitutto il nuovo “preside” Tridico, subentrato a Chiara Appendino – da poco nominata vicepresidente del M5S al posto di Alessandra Todde – a organizzare i quattro cicli di lezioni che si svolgeranno da febbraio a maggio, ripartiti per temi: la transizione energetica e digitale, l’economia con lavoro e welfare, gli enti locali e l’Unione europea. A insegnare in via telematica esperti e soprattutto professori, in gran parte del cosiddetto campo progressista. Stando all’elenco – ancora provvisorio e suscettibile di modifiche, spiegano dal M5S – si va dall’economista ed ex parlamentare Stefano Fassina, al suo “collega” Marco Causi, dem già assessore a Roma con Walter Veltroni e Ignazio Marino, per arrivare a un nome vicinissimo a Conte come Livio De Santoli, professore di Energy Management all’università La Sapienza di Roma, candidato alle scorse Politiche dal Movimento (senza fortuna).

Ma a parlare di transizione ecologica dovrebbe esserci anche un volto tv come Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico. Poi altri nomi di peso che hanno partecipato a convegni e iniziative dei Cinque Stelle o collaborato con loro: da Leonardo Becchetti, docente di Economia politica all’università Tor Vergata di Roma, ad Andrea Roventini, che insegna la stessa materia alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, l’economista che nel 2018 Luigi Di Maio indicò come ministro del Tesoro di un ipotetico governo monocolore del Movimento.

Programma ambizioso, insomma. Tanto qualche grillino sotto voce storce un po’ la bocca: “Così come è impostata, la scuola ha un profilo molto accademico”. Tradotto, rischia di essere sin troppo sofisticata come temi e linguaggio. Ma Conte, da professore universitario, ha sollecitato proprio un profilo “alto”. Potrebbero compensare le scuole territoriali del Movimento, affidate ai coordinatori regionali e agli altri referenti locali. Data di partenza molto ipotetica, marzo.

Nell’attesa, a febbraio si inizierà con il primo ciclo di sei lezioni della scuola di formazione sul web, nel complesso 12 ore dedicate all’amministrazione degli enti locali e dei beni comuni. Un’altra via per creare e rafforzare quella rete territoriale di cui il M5S ha urgente bisogno, per costruire una sua classe dirigente e magari pescare nuovi candidati.

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