Sul nuovo Piano pandemico 2024-2028, “sento di dover precisare che per affrontare un patogeno ignoto con un tasso altissimo di mortalità potrebbe essere necessario adottare misure restrittive che dovranno però essere emanate solo se strettamente indispensabili, rimanere eventualmente in vigore per il tempo strettamente necessario ed essere proporzionate sia alla probabilità sia all’entità dell’evento”. Così il ministro della Salute Orazio Schillaci, rispondendo in Senato al Question time a un’interrogazione del senatore della Lega Claudio Borghi sulla revisione degli indirizzi in vista dell’adozione del Piano pandemico per il periodo 2024-2028 e sulla discontinuità del piano rispetto al precedente.

“Rispetto alle modalità di assunzione delle decisioni in corso di pandemia – ha proseguito Schillaci – qualora non dovesse risultare sufficiente per il governo complessivo della molteplicità di interessi e di settori incisi dall’emergenza sanitaria, la scelta di uno strumento legislativo attraverso il coinvolgimento del Parlamento appare il mezzo più idoneo per garantire l’unità di indirizzo dell’azione di governo e di bilanciamento dei molteplici interessi pubblici”.

“Rispetto infine al tema della discontinuità – ha detto ancora il ministro – appare ultroneo rimarcare che il vecchio piano riguardava la risposta ad una eventuale pandemia da virus influenzali A e B, mentre l’attuale piano riguarda la risposta ad una pandemia da patogeni respiratori potenzialmente ignoti”. In conclusione, ha proseguito, questo piano è “una strategia preventiva, ha spiegato, ed è “progettato per mobilitare ogni risorsa e azione necessaria, in proporzione alla gravità di un’eventuale emergenza, sempre con l’obiettivo supremo di preservare ciò che è più prezioso: la vita, la libertà e il benessere di ogni cittadino italiano”.

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