“La mozione che il Movimento 5 stelle ha presentato sul Sottosegretario di Stato per la Cultura, Vittorio Sgarbi, chiama quest’Aula a rispondere a una domanda tanto semplice, quanto fondamentale: se può, un membro del Governo coinvolto in un’inchiesta, prima giornalistica e poi anche giudiziaria, che attiene al riciclaggio di un prezioso dipinto del Seicento, continuare a rivestire il ruolo di Sottosegretario di Stato per la Cultura e a detenere, tra le altre, la delega alla tutela e alla sicurezza del patrimonio culturale”. Inizia così l’intervento, di fronte a un’Aula vuota, di Arnaldo Lomuti, il deputato M5s che ha presentato la mozione per la revoca della nomina a sottosegretario alla Cultura di Vittorio Sgarbi.

Per Lomuti la questione è di “opportunismo” e non è un “giustizialismo anticipato”, ma piuttosto si tratta di “salvaguardare l’immagine del nostro Paese“. “In quale Paese serio e civile sarebbe possibile il verificarsi di una situazione come quella di Sgarbi e la permanenza di questa sua carica? Ve lo dico io: in nessun Paese, tant’è vero che il suo caso sta già rimbalzando nella cronaca internazionale, esponendo l’Italia, per l’ennesima volta, al pubblico ludibrio e assestando un nuovo colpo mortale al prestigio e all’onore delle nostre istituzioni, già messe a durissima prova dai casi Pozzolo, Delmastro, Gasparri, Santanché, Durigon, eccetera”, insiste il parlamentare, evidenziando come il caso Sgarbi “rappresenti l’anello di una catena di scandali, conflitti di interesse e situazioni veramente imbarazzanti, che dipingono il quadro sconcertante di una gestione imbarazzante, che pesa sulle spalle di Giorgia Meloni”.

“Il sospetto che viene è che la volontà della premier non sia tanto quella di difendere Vittorio Sgarbi, che è stato attaccato pubblicamente anche dal ministro della Cultura, quel Gennaro Sangiuliano su cui dovremmo aprire un’altra pagina per tutte le gaffe, gli interventi scomposti, la propaganda e l’occupazione politica delle poltrone, che ne fanno il peggior Ministro della Cultura della storia di questa Repubblica. Quello che viene da pensare è che, per Giorgia Meloni, difendere Vittorio Sgarbi sia una questione di strategia volta all’autoconservazione del potere che sta mettendo in atto”, continua il parlamentare,

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