Luca Barbareschi torna a far discutere. Questa volta per il suo “atteggiamento arrogante e maleducato” con il quale ha redarguito la giornalista dell’Ufficio stampa Rai perché, a detta sua, doveva limitarsi a introdurre la conferenza stampa e “non porre alcuna domanda“. Lo denunciano il Cdr e i sindacati dei giornalisti Rai. L’occasione è stata la presentazione della serie “La lunga notte: la caduta del Duce” prodotta proprio da Barbareschi, che racconta le tre settimane del luglio 1943 che hanno portato alla caduta di Mussolini e della dittatura fascista.

“Il ruolo e i compiti dell’Ufficio Stampa della Rai non li stabilisce Luca Barbareschi”, scrivono in una nota l’Esecutivo Usigrai e il CdR Ufficio Stampa Rai stigmatizzano l’episodio accaduto in Viale Mazzini: “Le conferenze stampa della Rai le conducono le giornaliste e i giornalisti dell’Ufficio Stampa Rai, come previsto tra l’altro da anni da numerosi documenti”. Quanto accaduto durante la conferenza stampa viene definito “grave” tenendo conto anche dell'”irricevibile atteggiamento arrogante e maleducato” di Barbareschi. “Ci rammarica – si legge ancora nella nota – non aver visto, né durante la conferenza né successivamente, una presa di distanza e una difesa del lavoro di colleghe e colleghi da parte dei rappresentanti aziendali che pure erano presenti. In assenza di una risposta concreta, il CdR e la redazione sono pronti a ulteriori iniziative a tutela della propria dignità di giornalisti”.

In serata, secondo quanto apprende l’Adnkronos, l’ad della Rai, Roberto Sergio, e il dg, Giampaolo Rossi hanno espresso la loro solidarietà alla giornalista dell’Ufficio stampa: “Il lavoro dei professionisti dell’ufficio stampa – è stato sottolineato – resta centrale e non può essere sminuito da comportamenti irrispettosi“. Solidarietà arriva anche dal sindacato Unirai, liberi giornalisti Rai: “La conduzione e la moderazione di un evento Rai – si legge nella nota – è da sempre affidata ai giornalisti dell’ufficio stampa nel rispetto di quelle che sono le regole aziendali, del codice etico e della deontologia professionale e non si limita, come rimarcato in modo maldestro dal produttore esterno, ad una mera introduzione o semplice presentazione degli ospiti. Il lavoro dei giornalisti dell’ufficio stampa, non sempre valorizzato, è fondamentale nella promozione del prodotto aziendale e non può essere messo alla berlina da comportamenti e dichiarazioni incomprensibili da parte di produzioni esterne”.

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