Tragedia durante le manifestazioni degli agricoltori in Francia. A Pamiers un’auto si è scagliata contro la folla uccidendo una donna e ferendo gravemente il marito e la figlia 14enne, soccorsi dai servizi di emergenza subito dopo l’impatto, avvenuto alle 5 del mattino di martedì 23 gennaio. I tre stavano partecipando a un posto di blocco degli agricoltori nell’Ariège. Dopo l’incidente due sigle che partecipavano alla protesta – i Giovani agricoltori e la FNSEA (Fédération nationale des syndicats d’exploitants agricoles) – hanno deciso di revocare il blocco. L’uomo alla guida dell’auto che ha investito gli agricoltori è stato fermato dalla polizia ed è in stato di custodia.

“La tragedia di Pamiers sconvolge tutti noi” ha scritto su X il presidente francese, Emmanuel Macron, in un messaggio di cordoglio per l’incidente avvenuto nei pressi della diga di Pamiers. “Penso con emozione alle vittime e ai loro cari in lutto”, afferma Macron. In un altro post, rivolto agli agricoltori in protesta, Macron assicura di aver “chiesto al governo di mobilitarsi pienamente per fornire soluzioni concrete alle difficoltà che incontrate”. Risale a lunedì 22 un primo incontro tra Gabriel Attal – neo-primo ministro – e i sindacati di Fnsea: come riporta Euractiv, gli agricoltori hanno chiesto una risposta da parte del governo ai bassi redditi, all’aumento dei costi e alla proliferazione di norme francesi e dell’Ue per soddisfare gli obiettivi ambientali, e hanno chiesto ad Attal di adottare misure concrete a breve termine per evitare che la situazione degeneri. In tale occasione la FNSEA ha confermato su France Inter che le proteste sarebbero continuate “per tutta la settimana” in “tutti i dipartimenti”.

Proprio come in Germania e altri paesi europei, infatti, da giorni gli agricoltori francesi protestano in tutto il Paese, attuando blocchi del traffico e sit-in sulle principali autostrade, soprattutto del sud della Francia. I movimenti, in particolare, manifestano per chiedere semplificazioni amministrative e indennizzi più veloci in caso di calamità naturali. Gli agricoltori francesi, inoltre, sostengono che le politiche di eco-transizione delle autorità stiano rendendo i produttori nazionali poco competitivi, penalizzando le aziende agricole e costringendo la Francia ad acquistare prodotti alimentari all’estero.

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