E si ritorna sul tema degli orsi in Trentino.

Venerdì 19 gennaio il presidente Fugatti, coadiuvato dall’assessore Failoni, a cui apparentemente ha delegato la gestione dei grandi carnivori, ha proposto e fatto approvare un dispositivo di legge sulla gestione degli abbattimenti di orsi “problematici” in Trentino. Ha venduto tale ddl come cosa fatta, ma ora ricordiamoci che deve passare in approvazione in Consiglio Provinciale; passerà, ovviamente, perché ha la maggioranza, ma forse qualcosa ancora verrà modificato, dato che la stessa vice presidente Gerosa ha delle perplessità sul ddl stesso e questo identifica come la maggioranza di governo trentino non abbia per nulla le idee chiare su come gestire realmente il problema della convivenza uomo-grandi carnivori, cioè si viaggia a casaccio e senza logica.

Analizziamo bene, però, questa “grande legge” fugattiana; nella proposta si parla di poter abbattere fino a otto esemplari, con un massimo di due femmina, all’anno, però sempre previo parere, seppur non vincolante, di Ispra. Fugatti ha venduto questa sua proposta di legge come una grande innovazione, ma a me non pare proprio ci sia nulla di nuovo sotto il sole.

Punto uno, già il Pacobace permette l’abbattimento in forma estrema di un orso definito problematico, ovviamente purché prima siano state messe in atto tutte le prevenzioni per evitare che tale orso possa essere definito problematico; e fin qui Fugatti ha sempre perso i riscorsi sui suoi decreti di abbattimento, proprio perché ha saltato tutte le procedure preventive.

Punto due, Fugatti ha preso il documento Ispra, che analizza la possibilità di prelievo fino a otto orsi all’anno purché problematici, redatto per verificare se tale percorso possa determinare pericoli di estinzione; ha preso questo documento tecnico e lo ha messo in legge cambiando le parole, dicendo che sono possibili fino a otto abbattimenti di orsi problematici all’anno; dunque, scusate, dov’è la novità se già tali numeri erano determinati tecnicamente?

Punto tre, il vero problema nascosto da questa legge: chi dichiarerà problematici gli orsi abbattibili? Secondo l’idea del perspicace governatore del Trentino, sempre Ispra, però con parere “non vincolante”; e qui si dà la zappa sui piedi il presidentissimo, poiché dichiara nella legge ciò che già esiste; se Ispra dirà di no, si aprirà l’eterno contenzioso di ricorsi, che ovviamente perderà ancora. Il nocciolo è se Ispra dirà di sì in casi non proprio “chiari e limpidi”. Non dubito della serietà di Ispra, sia ben chiaro (?), ma viste le pressioni che ci sono sul tema e conoscendo la terrificante fame di sangue del governatore trentino, mi chiedo cosa stia tramando per farsi dare l’ok a questi famosi nuovi otto orsi da abbattere!

E, giusto per ricordare le vicende trentine, segnalo che nel 2023 ben sette sono gli orsi morti conclamati (chissà quanti altri ce ne possono essere nella vastità dei boschi) al di fuori delle leggi, quindi morti di presunto bracconaggio, come girano molte voci qui tra i folletti dei boschi che frequento abitudinariamente. E sapete cosa cambierà questa legge, in verità? Che fino ad ora per uccidere orsi e lupi i bracconieri usavano i bocconi avvelenati lasciati nei boschi, tra l’altro con grandi rischi anche per cani e altri animali ovviamente, ma dopo l’eventuale approvazione di questa legge, gli stessi bracconieri si sentiranno autorizzati a tirare fuori i fucili… tanto, cosa volete, pure la politica di governo sostiene tali abbattimenti. E l’opposizione trentina a questo presidente che fa? Silenzio, non disturbate… stanno dormendo poverini, non disturbiamoli.

Comunque questa proposta di legge non rappresenta alcuna novità; in Trentino i bidoni anti orso ancora rimangono una chimera, quindi nulla che tenda a cambiare la situazione che genera la problematicità di convivenza. Sempre in Trentino ci sono abitanti dei paesi che attirano orsi e lupi con cibo per fare selfie e video, poi si lamentano se gli animali diventano confidenti.

Eppure ci sono sindaci che continuano a lamentarsi della presenza di orsi e lupi, ma nulla fanno per sollecitare la provincia o investire loro stessi per cambiare le cose; preferiscono andare sui giornali a fare polemiche lamentandosi della presenza della fauna selvatica, ma tollerano comportamenti inadeguati dei propri concittadini, permettono una gestione dei rifiuti organici fallimentare, non dicono nulla sui foraggiamenti dei cacciatori, posti a bordo centro abitato per attirare la fauna da cacciare, proibita da una legge provinciale dove c’è la presenza dell’orso. Ma tutti in silenzio, tutti pronti a sparare contro gli animali, invece che mettere in campo una seria progettazione per una sicurezza reale dei cittadini e per una convivenza con la biodiversità, che dovrebbe essere vista come una risorsa del territorio, non come un problema.

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