Già prima del suo arrivo aveva annunciato che avrebbe partecipato con l’obiettivo di “proporre le idee della libertà in un foro contaminato dall’agenda socialista 2030″. Così al World Economic Forum di Davos, il neo presidente argentino si scaglia contro l’agenda ambientale e di genere. “Sono qui oggi per dirvi che l’Occidente è in pericolo” a causa del “socialismo”, ha detto Javier Milei nel suo primo viaggio all’estero da presidente. Un discorso improntato sulla feroce difesa del capitalismo e del libero mercato e un duro attacco all’ambientalismo e “all’agenda femminista”, definite invenzioni dei socialisti in risposta al fallimento del loro modello collettivista.

“A fronte del loro innegabile fallimento i socialisti hanno messo da parte la lotta di classe e l’hanno rimpiazzata con altri presunti conflitti sociali ugualmente nocivi per la società e la crescita economica”, ha detto Milei. Per il leader ultraliberista argentino la prima di queste “battaglie ridicole” è stata quella instaurata tra l’uomo e la donna. “L’unico risultato di quest’agenda femminista radicale è un maggior intervento dello Stato, e la creazione di una burocrazia nazionale e internazionale dedicata a promuovere quest’agenda”. L’altra battaglia da contrastare, per il presidente argentino, è “quella dell’uomo contro la natura e che afferma che l’uomo danneggia il pianeta che dev’essere protetto a tutti i costi, anche arrivando a promuovere il controllo della natalità e la tragedia dell’aborto“, ha aggiunto. E punta il dito contro quelli che definisce “i neo-marxisti” che hanno saputo cooptare il buonsenso comune e queste idee hanno pervaso tutte le istituzioni, dalle università fino alle organizzazioni internazionali, e quest’ultima è “la conseguenza più grave”. “Per fortuna – ha sottolineato – siamo sempre di più quelli che si oppongono a questa forme di collettivismo e invitiamo tutti a riprendere il cammino della prosperità e della libertà”.

Sul fronte economico, per Javier Milei, l’unica “arma” a disposizione per combattere la fame e la povertà nel mondo è “il capitalismo“. “Purtroppo – ha aggiunto – negli ultimi decenni, spinti da un idea benpensante di voler aiutare il prossimo o por il desiderio di appartenere ad una casta privilegiata, i principali leader del mondo occidentale hanno abbandonato il modello della libertà per abbracciare diverse versioni del collettivismo“. Ma il collettivismo, per il presidente argentino, non solo “non è la soluzione ai problemi del mondo” ma, addirittura, ne è “la causa“. “Noi argentini siamo testimoni di questo”, ha concluso Milei ribadendo che l’Occidente “è in pericolo” perché “alcuni settori dell’establishment” stanno “aprendo la porta” proprio al collettivismo.

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