Per il ministro Nordio i pm hanno immensi poteri senza controllo e sono un pericolo? Nordio è sempre stato un pm bastian contrario, nel senso che si è fatto un nome e ha costruito una carriera facendo il contrario di quello che i pm facevano. Questo ovviamente molto all’ingrosso, in maniera superficiale. Però gli è andata bene, ora fa il ministro della Giustizia. Ci sono tanti magistrati sicuramente più bravi di lui che non hanno avuto il suo successo“. È la staffilata del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che, ospite di Tagadà (La7), commenta le parole pronunciate oggi dal Guardiasigilli sui poteri dei pubblici ministeri.

“Sicuramente il potere del pm è molto ampio – spiega Emiliano, che rigetta la tesi della “pericolosità” – ma questo solo a fini investigativi, per i quali può fare tantissime cose che neanche il presidente della Repubblica potrebbe fare. Ad esempio, se un soggetto per non partecipare a un’udienza si dà per malato, il pm può farlo visitare. Ma c’è un limite: un pm ha poteri immensi nell’ambito di una delega di indagine che è estremamente ristretta e che è controllata dal procuratore della Repubblica“.

Emiliano, infine, ricorda commosso “il giudice ragazzino” Rosario Livatino, ucciso da una “stidda” mafiosa il 21 settembre 1990 e beatificato nel 2021 per volere di Papa Francesco: “Fu Rosario Livatino a ricevermi quando arrivai ad Agrigento nel luglio del 1988 alla Procura della Repubblica di quella città. Era il collega più anziano dell’ufficio”.
“E lei si avvertiva come pericolo?”, chiede la conduttrice Tiziana Panella, citando le parole di Nordio.
“Veramente ad Agrigento avvertivamo il pericolo, che era una cosa diversa – risponde Emiliano – Le emozioni, come sempre, arrivano inaspettate ricordando Rosario. Io ho cominciato la mia carriera di magistrato portando sulla spalla la sua bara“.

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