Il suo tratto distintivo era la giacca da allenamento con i colori blu e bianco, indossata in ogni uscita pubblica ufficiale. Un modo per ricordare il mondo da cui proveniva: è morto improvvisamente a 43 anni Kay Bernstein, l’ultras diventato presidente dell’Hertha Berlino. Un dramma per il club e per tutto il calcio tedesco, che perdere una figura unica. L’Hertha BSC si dice “in lutto” ed esprime vicinanza alla famiglia “in questo momento difficile”. Il club chiede “che venga rispettata la privacy della famiglia a seguito di questo terribile evento“. Non si conoscono ancora le cause del decesso. A ottobre, a seguito di una lite in ufficio con il responsabile delle risorse umane, era stato ricoverato per la frattura di tre vertebre. Il quotidiano Berliner Zeitung riporta solamente che martedì mattina a casa di Bernstein a Hoppegarten è intervenuta un’equipe medica d’urgenza. Evidentemente però non c’è stato nulla da fare per il 43enne, che lascia la compagna e una figlia.

La storia di Bernstein è un unicum nel calcio moderno. Da sempre tifoso dell’Hertha, nel 1998 contribuisce a fondare il gruppo ultra Harlekins Berlin. Nella Ostkurve è spesso la sua voce a scandire i cori a sostegno dei giocatori. Poi l’improvviso colpo di scena: il 26 giugno 2022 Bernstein viene sorprendentemente eletto presidente della sua squadra del cuore. Realizza il sogno di ogni tifoso, grazie a 1.670 voti che gli permettono anche di battere la concorrenza di un politico della Cdu, Frank Steffel. Uno schiaffo in faccia all’establishment, una rivoluzione dal basso.

Bernstein decide di presentarsi sempre vestito con la giacca d’allenamento del club, ma si occupa anche della questioni di campo e di quelle economiche. Dopo le difficoltà iniziali e l’addio dell’investitore Lars Windhorst, Bernstein porta 100 milioni di euro nelle casse del club grazie all’accordo con 777 partner. L’anno scorso sul campo è arrivata la retrocessione, dopo 10 stagioni consecutive in Bundesliga. Un boccone amaro da digerire, ma il progetto è ripartito con l’appoggio incrollabile della tifoseria. Nella Zweite Bundesliga, la Serie B tedesca, l’Hertha BSC è al settimo posto dopo 17 giornate. La squadra guidata dal tecnico Pal Dardai domenica era pronta a ripartire, giocando contro il Fortuna Düsseldorf la prima gara del 2024. Ora invece l’Olympiastadion sarà vestito a lutto, in memoria di Bernstein.

Anche il sindaco di Berlino, Kai Wegner (Cdu), ha ricordato Bernstein dopo riunione del Senato: “Come presidente dell’Hertha Berlino era appena riuscito a riunire tifosi e club sulla sua strada berlinese”. “Piangiamo con tutta la famiglia Hertha e auguriamo tanta forza soprattutto ai parenti”, ha scritto la Lega calcio tedesca (DFL) su X. E ovviamente numerosi club hanno espresso il loro cordoglio: dal Bayern Monaco ai “rivali” cittadini dell’Union Berlino. Anche in Italia, in particolare Genoa e Pescara, hanno dedicato un messaggio a Bernstein. Nel mondo del calcio, però, i più tristi e scioccati sono certamente i tifosi dell’Hertha Berlino, che hanno perso il loro presidente.

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